Professione e Mercato

Studi d'affari addio alla crisi, trend positivo confermato nel 2018

di Elena Pasquini

Il mercato italiano dei servizi legali archivia la crisi dei fatturati: il giro d'affari del 2018 per gli studi d'affari conferma il trend positivo degli ultimi anni e spinge il valore del mercato verso quota 2,4 miliardi di euro.
I dati, elaborati dal centro ricerche di Legalcommunity, sono supportati dagli annunci dei risultati finanziari che alcune law firm internazionali hanno diffuso in luglio, con crescite interessanti a livello assoluto e in percentuale rispetto agli anni precedenti.

Tra gli altri, il 31% di utile medio per equity partner dichiarato da Ashurst, più del doppio rispetto all'incremento dei ricavi (arrivati a toccare 641 milioni di sterline): dalle 743mila sterline registrate nel bilancio 2018 alle 972mila del 2019. Una crescita in tutte le regioni e divisioni ma «prestazioni eccezionali globalmente in Projects & Real Estate e in Strategic Advisory». Tra i clienti Facebook - per cui hanno curato joint venture con altri giganti della tecnologia e delle telecomunicazioni per la costruzione e la gestione di dorsali di reti di comunicazione trans-asiatica -, il governo di Dubai sul progetto Dewa Fase IV del valore di 3,4 miliardi di dollari, l'Autorità portuale di New York e del New Jersey per la riqualificazione del Terminal 1 nell'aeroporto di Newark Liberty (2,7 miliardi $), la European Investment Bank per il finanziamento di Open Fiber, la prima rete italiana in fibra ottica a banda ultra larga.

L'Europa Continentale si conferma l'area geografica che contribuisce maggiormente ai risultati del network Clifford Chance, rappresentando il 33% dei ricavi totali. L'anno finanziario chiuso lo scorso 30 aprile è quello con la migliore performance per lo studio, con ricavi a 1,93 miliardi di euro a livello globale (+4,3%) e un utile per equity partner pari a 1,84 milioni di euro. E se la crescita di quest'ultimo indicatore anno su anno non supera l'1%, la comparazione su quattro anni (2015-2019) segna un incremento del 45%. Tra i clienti aziende corporate (37% dei ricavi), investitori finanziari (31%) e banche (32%).

Il tasso di crescita rispetto al Pep (profit per equity partner) è similare in Allen & Overy che ha incrementato il proprio fatturato del 5% (1,844 miliardi di euro). Trainante l'Asia e le practice International capital markets e Corporate; soprattutto, il driver si conferma essere nelle operazioni cross-border. Dati positivi sono stati registrati anche sul versante italiano «nonostante - afferma Stefano Sennhauser, senior partner Italia - il clima di incertezza sia domestico sia internazionale». Il 2018 per lo studio è stato l'anno del primo bond senior unsecured da parte di una squadra di calcio, la Juventus, per cui la firm è stata advisor degli istituti finanziari; come anche dell'assistenza nella prima operazione pubblica conclusa in Italia secondo la nuova normativa europea sulle cartolarizzazioni STS "semplici, trasparenti e standardizzate" realizzata da Agos Ducato; nonché dell'affiancamento alle banche nel climate action bond da 500 milioni di euro da parte di Snam.

Nuove persone, nuovi uffici e una crescita del fatturato del 9% a livello globale e del doppio in Italia rispetto al 2017. L'esercizio 2018 si è chiuso con un giro d'affari pari a 14 milioni di euro per Eversheds Sutherland Italia che, a livello globale fattura oltre un miliardo e cinquanta milioni di euro.

L'investimento sulle persone e su nuovi servizi ha pagato anche in Simmons & Simmons che annuncia la chiusura dell'esercizio 2018 con una forte crescita in termini di fatturato (+6%) e di redditività (+9%). Tra il 2018 e il 2019 sono sei i nuovi partner: cinque in ingresso su Milano (Marco Palanca, Stefania Bergia, Giulio Enrico Sironi, Edoardo Tedeschi e Leonardo Giani) e uno, Simone Lucatello, per crescita interna.

Tasso di crescita confermato anche per Freshfields Bruckhaus Deringer LLP che ha rafforzato gli investimenti per la trasformazione digitale con il lancio del Freshfields Lab a Berlino e dell'Hub a Manchester, Berlino e Hong Kong. I profitti netti si sono attestati sui 688 milioni di sterline, con un Pep aumentato del 6% e parti a £ 1,839 milioni.
Nonostante queste performance, la percentuale maggiore del mercato italiano è in mano ai grandi studi legali italiani: con un giro d'affari di circa 733,11 milioni di euro detengono il 30,8% dei ricavi complessivi, ben oltre quanto fatto registrare dalle Big4 (446,4 milioni, pari al 18,8% del totale) che pure si attestano come punti di riferimento anche come prestatori di servizi legali grazie al dinamismo dei servizi di consulenza.

Su tutti spicca BonelliErede. Il centro ricerche di Legalcommunity registra una lievissima flessione del fatturato rispetto all'anno passato (-0,19%), ininfluente sulla sua posizione in testa alla classifica generale. Con i suoi 166 milioni di euro - che per effetto della fusione con Lombardi & Associati potrebbero facilmente superare i 170 milioni nel 2019 - è davanti alle performance di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners (145 milioni, +9,85%) e alla prima delle società di consulenza nella top ten Italia, PwC TLS Avvocati e Commercialisti (140,3 milioni, + 11,97%), che con i suoi 701 professionisti impiegati è però la seconda realtà (dopo Sts Deloitte e Deloitte Legal) a livello dimensionale nel Belpaese.

La performance record nel 2018 è quella di Dentons, al momento 22mo tra gli studi legali d'affari in Italia per giro d'affari. In un solo anno il fatturato è passato da 25,66 a 36,6 milioni di euro, con una crescita del 39,52%. L'unico italiano a crescere con un ritmo simile è Gitti & Partners che ha raggiunto i 15,5 milioni, migliorando del 24% il risultato del 2017 grazie all'andamento positivo di cessioni e acquisizioni in ambito corporate (core business dello studio).

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