Civile

Rottamazione e rate, bis per chi non ha pagato Alt a ganasce e ipoteche

di Marco Mobili, Gianni Trovati

Il decreto Ristori-quater è atteso oggi ai passaggi decisivi. In mattinata il testo arriverà al pre-consiglio dei ministri, in vista di un esame che dovrebbe essere completato in giornata. E nelle ultime ore, a leggere le bozze più aggiornate, è cresciuto parecchio.

Nei 23 articoli dei testi circolati ieri entra prima di tutto una nuova ciambella di salvataggio per i debitori del fisco che sono decaduti dai piani di rateizzazione o dalle rottamazioni delle cartelle esattoriali nell edizioni uno e due. Tutti questi contribuenti potranno presentare entro la fine dell’anno prossimo una nuova richiesta di rateizzazione, beneficiando del blocco a ganasce e ipoteche e a eventuali procedure esecutive messe in atto dall’agente della Riscossione. Quando il debito non supera i 100mila euro, poi, questa nuova richiesta, poi, non dovrà essere accompagnata dalla dimostrazione della condizione di «difficoltà economica» che normalmente è il requisito necessario per rateizzare i propri arretrati con il Fisco. Una volta ripartita la macchina della dilazione, il contribuente perderà il diritto solo dopo aver mancato 10 appuntamenti, anche non consecutivi, con il pagamento. Questa nuova porta non è legata unicamente alla crisi da pandemia, perché si apre anche per chi è decaduto da vecchi piani di rateizzazione prima del 17 marzo, data di entrata in vigore del primo decreto anti-crisi.

Il decreto si allarga anche per quel che riguarda le sospensioni fiscali. Perché accanto ai rinvii al 30 aprile delle scadenze di novembre e dicembre (si veda l’articolo nella pagina a fianco), lo stop si estende anche alle aziende alle prese in queste settimane con i tanti dubbi nei calcoli del plafond da 800mila euro fissato per gli aiuti di Stato dal Temporary Framework comunitario. Queste imprese, che avrebbero dovuto versare entro fine mese il saldo e gli acconti di giugno, incontrano un altro tempo supplementare che sposta la scadenza a fine aprile 2021. Intanto, anche le amministrazioni provano a tutelarsi dal rischio inciampi sul tetto del Temporary Framework provando a recuperare nel Ristori-quater la norma stralciata alla Camera dalla legge di bilancio che esclude la responsabilità patrimoniale dei funzionari in caso di errore. Tra i possibili ripescaggi dalla legge di bilancio anche il rituale rinvio del federalismo fiscale e le modifiche nei rapporti contrattuali fra ministero dell’Economia e Sogei.

Un’altra novità, di dettaglio, riguarda le esenzioni Imu per alberghi e strutture ricettive. Si chiarisce che il pagamento è abbuonato quando l’utilizzatore coincide non con il «proprietario», ma con «il soggetto passivo d’imposta»: che in alcuni casi, per esempio nel leasing, non è, appunto, il proprietario.

Confermato, infine, il rinvio al 10 dicembre della dichiarazione dei redditi, e al 1° marzo del pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio che erano in scadenza il 10 dicembre. Tra le conferme anche lo slittamento in due tranche del Prelievo erariale unico (Preu) per il settore dei giochi: il 20% sulla raccolta di settembre e ottobre si pagherà entro il 18 dicembre, e l’altro 80% andrà versato a rate mensili a partire dal 22 gennaio del 2021. Non sembra trovare spazio nelle ultime bozze, invece, la sospensione delle accise.

Ma il testo che finirà in queste ore sul tavolo del preconsiglio ha ormai tutto l’aspetto di un ennesimo decreto omnibus. Che estende la propria portata molto fuori dai confini del fisco. Si occupa anche di aiuti a fondo perduto, creando un fondo da 500 milioni per fiere e congressi ed estendendo la platea dei codici Ateco agli agenti di commercio e abbozzando il fondo che l’anno prossimo dovrebbe avere la funzione «perequativa» di riservare sostegni aggiuntivi ai professionisti e a chi è stato penalizzato dal criterio collegato alle perdite di aprile. Sul punto, il testo è ancora provvisorio, ma la norma potrebbe rappresentare il gancio per spostare su questo decreto il fondo ristori da 3,8 miliardi attualmente in legge di bilancio.

Nella bozza c’è di tutto. C’è il congelamento delle attuali rappresentanze sindacali nel pubblico impiego, con il rinvio del termine per le nuove elezioni al 15 aprile del 2022. Ci sono 250 milioni per l’abbattimento del debito delle Regioni a Statuto ordinario. C’è la facoltà di proroga biennale per i fondi immobiliari in scadenza a fine anno. Alle forze di polizia che devono vigilare sulle restrizioni anti-Covid sono destinati 62,2 milioni, mentre altri 5 milioni serviranno per gli straordinari dei vigili del fuoco. Il bonus per l’acquisto di prodotti Made in Italy nella ristorazione viene rimodulato sul prossimo anno perché ha “tirato” meno del previsto, e viene allargato all’ittiturismo e ai produttori di vino.

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