Giustizia

Toghe onorarie: Csm contro di noi, per tutelarci intervenga Mattarella

Il Consiglio superiore si schiera contro i Gdp alla Corte Ue. Intanto scoppia la polemica sul Ddl di Riforma fermo al Senato

"Con atto del 24 febbraio, trasmesso all'Avvocatura Generale dello Stato, il CSM ha deliberato affinché il Governo italiano intervenga nella causa pregiudiziale, proposta dal Tar per l'Emilia Romagna, per sostenere davanti alla Corte di Giustizia europea la legittimità del trattamento che lo Stato italiano riserva da oltre due decenni - confermato con la riforma Orlando - a 5mila magistrati onorari, stabili precari senza diritti". Lo denuncia la Consulta della magistratura onoraria.

Le toghe non professionali evidenziando che "l'Organo di autogoverno della Magistratura, anche onoraria, invita così l'Italia a persistere nello sfruttamento di migliaia di lavoratori che quadriennalmente esamina, riconosciuti prima lavoratori e poi magistrati europei dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 16 luglio".

"Invocheremo l'intervento del Presidente della Repubblica, a tutela della funzione giurisdizionale e di chi la esercita in un clima di palpabile disprezzo che non è più accettabile in quanto intacca l'onore ed il prestigio della funzione attribuitaci dalla Costituzione" annuncia la Consulta.

E aggiunge:" la serenità invocata recentemente dal Presidente della Corte costituzionale Coraggio nell'esercizio della delicatissima funzione magistratuale è fortemente minata non solo dall'assenza di tutele, ma anche dall'immagine che viene fornita dallo stesso organo di autogoverno al cittadino della magistratura onoraria, descritta come un coacervo di volontari senza diritti, immeritevoli di rispetto".

Intanto il Ddl di riforma è fermo in Senato in attesa del parere della Commissione Bilancio e ieri è scoppiata la polemica. Il senatore della Lega e presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama Andrea Ostellari ha infatti diramato una nota in cui affermava: "Più di 5000 magistrati onorari esigono dignità e riconoscimento della loro preziosa funzione. Così come migliaia di professionisti, che hanno subito infortuni o malattie, chiedono la sospensione della decorrenza dei termini, relativi agli adempienti a loro carico". "Per dare riposte rapide ed efficaci, e concludere l'iter del Ddl in esame – proseguiva Ostellari -, la commissione Giustizia del Senato attende il parere della commissione Bilancio. Con spirito di collaborazione e dopo aver raggiunto un'intesa unanime fra tutti i componenti, sollecitiamo il presidente Pesco e tutti i membri della commissione che presiede ad esprimersi".

A stretto giro la risposta del Presidente Daniele Pesco (M5S): "Ringrazio vivamente il collega per questo sollecito di parere via comunicato stampa. Di solito tra presidenti ci limitiamo a chiamarci per telefono. È chiaro che ha solo un interesse elettorale". "Se avesse avuto veramente a cuore il problema si sarebbe attivato per sollecitare le relazioni tecniche del ministero della giustizia positivamente verificate dal Ministero dell'Economia senza le quali il provvedimento non può andare avanti e che tuttora non ci sono. Quindi ben venga solerzia rapidità, ed efficacia dell'attività legislativa ma prima di tutto cerchiamo di evitare questi attacchi personali a mezzo stampa che servono solo a degradare il rispetto tra colleghi e il lavoro parlamentare", conclude.

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