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Esame d'avvocato: Upa, le tracce non rispettano le linee guida

Il presidente Claudia Majolo ha chiesto un incontro urgente con il ministro Cartabia

Esprime "sconcerto" e "indignazione", l'Unione dei Praticanti Avvocati (UPA), «per il mancato rispetto delle indicazioni date, ma soprattutto per la mancanza di rispetto nei confronti dei candidati all'esame per l'abilitazione alla professione di avvocato». Il presidente Claudia Majolo, che ha chiesto un incontro urgente al ministro della Giustizia Marta Cartabia perche , "sin dalle prime tracce che circolavano ci si è reso conto che non rispettavano in pieno le linee guida indicate dalla Commissione centrale".
Due le contestazioni dell'Upa. La prima che alcune tracce proposte dalle Corti di Appello di Genova, Firenze, Salerno e Lecce, non avrebbero rispettato la limitazione delle materie indicata nelle Linee guida. «Le tracce assegnate – scrive Majolo – hanno sottoposto, in alcuni casi, problematiche giuridiche attinenti a materie tassativamente escluse dalle linee guida; tali problematiche, a volte marginali, a volte centrali, rispetto alla soluzione del quesito, sono, comunque, potenzialmente fuorvianti per i candidati i quali, ovviamente, non si sono preparati in quelle specifiche e peculiari discipline di cui sapevano che l'analisi era da escludere. A titolo meramente esemplificato, non certamente esaustivo, sono stati proposti: un quesito di Diritto Civile in cui il soggetto assistito era in unacondizione di"curatela fallimentare"(argomento escluso); un quesito di Diritto penale concernente il reato di "Morte o lesioni come conseguenze di altro delitto"(586c.p.),il cui delitto presupposto atteneva al T.U. sugli stupefacenti (legge speciale, esclusa dalle linee guida)».
La seconda doglianza evidenziata dall'Upa è la scelta di quesiti troppo comolessi che non possono essere analizzati nella mezz'ora di tempo prevista dall'esame. Anche in questo caso il presidente Claudia Maiolo fa due esempi: «La Corte d'Appello di Genova ha assegnato una traccia simile, per natura delle questioni sottese alla stessa, per modalità della condotta e, anche solo banalmente, per lunghezza del testo a quella assegnata nella sessione 2018 in sede di prima prova scritta in materia penale, dove i candidati hanno avuto a disposizione tutto il tempo necessario per svolgerla, vale a dire 7 ore e non, invece, 30 minuti. Il candidato è stato, come prevedibile, bocciato. In materia civile, inoltre, è stata proposta pedissequamente una traccia in tema di servitù di parcheggio, pressoché identica a quella estratta negli scritti della sessione 2014».