Professione e Mercato

Sport: su sponsor, contratti e ingaggi l’avvocato «gioca» fuori campo

Gli studi legali si adeguano con compentenze specialistiche e trasversali per seguire il business dei campioni

di Massimiliano Carbonaro

Gli Europei di calcio appena conclusi e i Giochi olimpici prossimi a partire ci ricordano come dietro ad atleti e squadre si muovano temi di rilievo che vanno al di là della competizione in senso stretto: dalle sponsorizzazioni alle relazioni tra sportivi, team e federazioni alla realizzazione degli eventi alla costruzione e gestione degli stadi. Una materia molto ampia che ha spinto gli studi legali ad adeguarsi.

Come è avvenuto presso lo studio Dla Piper. «Abbiamo selezionato una serie di esperti – commenta Giovanni Luigi Ragnoni" , partner responsabile del settore Media, sports and entertainment – che negli anni hanno approfondito questo settore creando un ambito multi-disciplinare. Questo ci consente di gestire una realtà che diventa sempre più complessa».

I contratti di sponsorizzazione
Il tema più caldo è probabilmente quello delle sponsorizzazioni. «Oggi sono contratti molto articolati – spiega Gualtiero Luca Dragotti, partner a capo del dipartimento di Intellectual property & technology di Dla Piper – dove in pratica si arriva a una collaborazione industriale tra due ambiti: uno è quello del brand e l’altro dell’atleta. Ma parlare di sponsorizzazione è riduttivo, si tratta più di brand ambassador, in cui la parte economica è davvero la base».

Soprattutto il calcio da questo punto di vista sta crescendo molto, come dimostrano le strategie adottate da tante squadre sul marketing delle maglie o per gli stadi. «È per esempio molto affascinante – continua Dragotti – la contrattualistica dietro la realizzazione di uno stadio perché non regolamenta solo la parte di real estate o finanziaria, ma l’offerta dei servizi, l’accesso con una serie di elementi che non sono legati al mondo sportivo».

Competenze trasversali
È tutto il comparto che sta crescendo e che nella sua maturazione richiede appunto professionisti in grado di fornire un’assistenza estremamente varia. È un contesto complesso anche se si guardano le diverse federazioni e i loro rapporti con società e atleti.

«Un’attività di assistenza legata al diritto sportivo richiede uno studio strutturato – spiega l’avvocato Michele Vellano, of counsel di Weigmann studio legale –. Il che vuol dire studiare: un elemento ovvio ma mai abbastanza sottolineato. L’ordinamento sportivo ha, infatti, regole proprie: si tratta di una disciplina speciale. Spesso per un professionista la sfida più rilevante è riuscire a far stare insieme le specificità dell’ordinamento sportivo con quelle della normativa italiana e dell’Unione europea. Perché se è vero che la giustizia sportiva ha propri canoni, ci sono momenti in cui diventa necessaria la trasversalità dell’approccio, come quando si ha a che fare con i contratti di sponsorizzazione o quelli di ingaggio dei calciatori, dove bisogna saper districarsi, per esempio, con le regole del diritto del lavoro. E se si cade nel doping, diventa indispensabile l’armamentario del diritto penale».

Il calcio e gli altri
D’altra parte sono gli stessi clienti a chiedere un’assistenza sempre più globale, che investa tutti gli aspetti, per quanto in Italia per molti versi ancora si possono osservare come due universi paralleli: quello del mondo del calcio, più maturo, e tutti gli altri ambiti sportivi. Ma all’interno di questo variegato mondo ci sono comparti che nel breve periodo avranno bisogno di maggiore attenzione e di nuove competenze.

«Se guardiamo agli stadi - spiega l’avvocato Massimo Tavella, fondatore dello studio Tavella - una cosa che appare chiara è che si possono verificare situazioni imbarazzanti dettate da una certa bulimia nelle sponsorizzazioni che a volte mette a confronto concorrenti diretti. Tutto il mondo dei social è ancora in via di sviluppo. Ma alcuni giocatori sono delle multinazionali e possono mettere grande pressione su un brand. Richiede poi grande professionalità tutta l’attività di influencer di un top player. La sponsorizzazione è una partnership e funziona quando tutte e due le parti hanno interesse a farlo funzionare».

«Un altro tema da considerare - aggiunge Tavella - è quello del gioco virtuale, dell’e-sport e anche quello delle scommesse. L’e-sport oramai si fa fatica a non considerarlo, per le ricadute economiche e commerciali, come un vero sport. Mentre il mondo del bet è un settore delicato su cui per fortuna c’è una severità straordinaria».

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