Civile

ADR: il punto sulle più recenti sentenze di merito

Una selezione delle pronunce riguardanti strumenti e metodi alternativi di risoluzione delle controversie civili

di Federico Ciaccafava

Questa settimana si propongono le decisioni che, in materia di ADR, si sono soffermate sulle seguenti tematiche o questioni: (i) mediazione obbligatoria ed azione revocatoria di compravendita immobiliare; (ii) mediazione obbligatoria e opposizione all'esecuzione forzata; (iii) mediazione obbligatoria, contratti di locazione ed improcedibilità del giudizio; (iv) mediazione obbligatoria e domande riconvenzionali; (v) mediazione obbligatoria, contratti di locazione e parte gravata; (vi) negoziazione assistita, giudizio pendente e notifica invito; (vii) mediazione obbligatoria, omessa partecipazione e sanzione pecuniaria.


ADR – I PRINCIPI IN SINTESI

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA Tribunale di Perugia, Sezione civile, sentenza 1° marzo 2021, n. 346
La pronuncia conferma che l'azione revocatoria esercitata ai sensi dell'articolo 2901 c.c. per ottenere la declaratoria di inefficacia di un atto di compravendita immobiliare non soggiace al tentativo obbligatoria di mediazione.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA Corte di Appello di Genova, Sezione I civile, sentenza 10 marzo 2021, n. 291
La decisione conferma che il giudizio di opposizione all'esecuzione (nella specie, opposizione a precetto fondato su titolo esecutivo costituito da decreto ingiuntivo non opposto), non è soggetto al previo esperimento del procedimento di mediazione obbligatoria ai sensi dell'articolo 5, comma quarto, lettera e), del Dlgs. n. 28/2010.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIATribunale di Reggio Calabria, Sezione I civile, sentenza 30 marzo 2021, n. 443
La decisione afferma che, essendo le controversie aventi ad oggetto i contratti locativi, soggette a mediazione obbligatoria, l'inottemperanza all'ordine del giudice di introdurre il procedimento, anche dopo il decorso del termine di quindici giorni, ridonda a danno dell'attore, con consequenziale declaratoria di improcedibilità della domanda.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA Tribunale di Reggio Calabria, Sezione I civile, sentenza 30 marzo 2021, n. 443
La pronuncia afferma che, in tema di mediazione obbligatoria – nel caso di specie, giudizio di opposizione al procedimento di convalida di sfratto per finita locazione di unità immobiliare adibita ad uso diverso da abitazione – il tentativo deve essere esperito anche per la domanda riconvenzionale proposta dal convenuto in relazione a materie per le quali esso è reso obbligatorio.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIATribunale di Roma, Sezione VI civile, sentenza 14 aprile 2021, n. 5534
Nel quadro di un giudizio di opposizione a convalida di sfratto per morosità, la pronuncia ribadisce che, a pena di improcedibilità delle domande, spetta al locatore-intimante l'onere di introdurre la mediazione.

NEGOZIAZIONE ASSISTITATribunale di Milano, Sezione X civile, sentenza 20 aprile 2021, n. 3254
Nell'ambito di un giudizio di risarcimento danni per responsabilità da circolazione stradale, la pronuncia precisa che la notifica dell'invito alla procedura di negoziazione assistita effettuata al procuratore costituito anziché alla parte personalmente vale a soddisfare la condizione di procedibilità della domanda attorea.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA Tribunale di Cassino, Sezione civile, sentenza 28 aprile 2021, n. 623
La sentenza chiarisce che la sanzione pecuniaria inflitta dal giudice alla parte costituita in ragione della sua mancata partecipazione al procedimento di mediazione obbligatoria senza giustificato motivo, prescinde dall'esito del giudizio, in quanto punisce la parte medesima per il fatto stesso di aver mostrato il totale disinteresse in merito al tentativo di mediazione, previsto dalla legge quale condizione di procedibilità.

ADR – IL MASSIMARIO

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria – Controversie – Materie – Diritti reali – Azione revocatoria – Assoggettamento – Esclusione. (Cc, articolo 2901; D.lgs. n. 28/2010, articolo 5)
In tema di mediazione obbligatoria, l'istituto della revocatoria ordinaria non compare tra le controversie indicate dal comma 1-bis dell'articolo 5 del Dlgs 4 marzo 2010, n. 28. Ne consegue che la domanda volta alla dichiarazione di inefficacia di un atto di compravendita immobiliare intervenuto tra l'attore ed i convenuti, ai sensi degli articoli 2901 e segg. cod. civ., non è soggetta al procedimento di mediazione, non potendosi ritenere a tal fine pertinente il generico riferimento alla materia dei diritti reali.
Tribunale di Perugia, Sezione civile, sentenza 1° marzo 2021, n. 346 – Giudice Gambucci

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria Controversie – Casi di esclusione – Esecuzione forzata – Opposizione a precetto fondato su titolo esecutivo costituito da decreto ingiuntivo non opposto – Assoggettamento al procedimento – Esclusione. (Cpc, articoli 480, 481, 615, 633 e 645; D.lgs. n. 28/2010, articolo 5)
In tema di mediazione obbligatoria, il giudizio di opposizione all'esecuzione non è soggetto al previo esperimento del procedimento di mediazione obbligatoria ai sensi dell'articolo 5, comma quarto, lettera e), del Dlgs n. 28/2010 (Nel caso di specie, il giudice di appello, rilevata l'instaurazione non già di un procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo, ma solo di un'opposizione a precetto fondato su titolo esecutivo costituito da decreto ingiuntivo non opposto, ha ritenuto infondato il motivo addotto con cui l'appellante aveva lamentato l'omessa declaratoria di improcedibilità da parte del giudice di prime cure per omesso esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione).
Corte di Appello di Genova, Sezione I civile, sentenza 10 marzo 2021, n. 291 – Presidente Sanna – Relatore Zuccolini

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria – Controversie – Materie – Contratti locativi – Invito del giudice ad avviare il procedimento di mediazione – Inottemperanza – Improcedibilità del giudizio. (Dlgs n. 28/2010, articolo 5)
In tema di mediazione obbligatoria, il Dlgs n. 28 del 2010, all'articolo 5, ha introdotto, quale condizione di procedibilità per le controversie aventi ad oggetto i contratti locativi, l'esperimento di un procedimento di mediazione, prevedendo, altresì, che qualora il mancato esperimento della mediazione venga eccepito dal convenuto o rilevato dal giudice entro la prima udienza, quest'ultimo assegni alle parti il termine di quindici giorni per l'avvio del procedimento de quo. Pertanto, qualora risulti incontestata in giudizio la circostanza che tale incombente non sia stato eseguito, né prima, né dopo la scadenza del termine fissato dal giudice, la domanda attorea deve essere dichiarata improcedibile (Nel caso di specie, il giudice adito ha dichiarato improcedibile la domanda attorea spiegata nel quadro di un giudizio di opposizione al procedimento di convalida di sfratto per finita locazione di unità immobiliare adibita ad uso diverso da abitazione).
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione I civile, sentenza 30 marzo 2021, n. 443 – Giudice Campagna

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria – Condizione di procedibilità della domanda – Domande riconvenzionali – Assoggettamento – Sussistenza – Fondamento – Principio espresso in materia locatizia. (Cpc, articolo 167; Dlgs n. 28/2010, articolo 5)
In tema di mediazione obbligatoria, il tentativo deve essere esperito anche per la domanda riconvenzionale proposta dal convenuto in relazione a materie per le quali esso è obbligatorio, sia perché il termine "convenuto" è riferibile anche all'attore rispetto alla riconvenzionale, sia perché bisogna garantire parità di trattamento dell'attore posto che, ai fini della valutazione sulla necessaria attivazione del tentativo, occorre tener conto del contenuto della domanda e non della parte da cui essa proviene, sia, infine, perché la norma non esclude l'esperibilità del procedimento per le domande cumulate (Nel caso di specie, relativo ad un giudizio di opposizione al procedimento di convalida di sfratto per finita locazione di unità immobiliare adibita ad uso diverso da abitazione, il giudice adito, rilevato che anche parte opponente non aveva esperito il tentativo obbligatorio, ha ritenuto improcedibile la domanda spiegata in via riconvenzionale da quest'ultimo per ottenere il riconoscimento in suo favore dell'indennità d'avviamento commerciale).
Tribunale di Reggio Calabria, Sezione I civile, sentenza 30 marzo 2021, n. 443 – Giudice Campagna

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria – Controversie – Materie – Cause in materia di locazione – Procedimenti di sfratto – Assoggettamento dopo il mutamento di rito – Invito del giudice ad avviare il procedimento di mediazione – Inottemperanza – Improcedibilità della domanda del locatore-intimante – Sussistenza – Fondamento. (Cpc, articoli 426, 658, 667; Dlgs n. 28/2010, articolo 5)
Le cause in materia di locazione rientrano tra quelle per cui è stata introdotta, quale condizione obbligatoria di procedibilità, la procedura di mediazione. Nei procedimenti di sfratto, in particolare, la procedura di mediazione deve essere esperita, a pena di improcedibilità della domanda, una volta disposto il mutamento di rito ai sensi degli articoli 426 e 667 cod. proc. civ. Ne consegue che, ove il giudice rilevi che entrambe le parti siano rimaste inerti non solo "ante causam", ma anche dopo l'invito a provvedervi loro rivolto dal giudice medesimo, con assegnazione del termine ordinario di quindici giorni ex articolo 5, comma 1-bis, del Dlgs n. 28/2010, consegue l'improcedibilità delle domande formulate dall'attore, in veste di locatore-intimante, con condanna di quest'ultimo alla refusione delle spese di lite in favore della controparte. Infatti, la determinazione della parte gravata dall'onere di avviare la procedura di mediazione deve essere effettuata avuto riguardo alla parte che promuove il giudizio, proponendone la relativa domanda introduttiva, ovvero la parte che ha interesse attuale e concreto alla prosecuzione della causa. Del resto, l'articolo 5, comma 1, del Dlgs n. 28/2010 stabilisce puntualmente che "… chi intende esercitare in giudizio un'azione…" – rientrante tra quelle indicate dalla medesima norma – "…è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione…"
Tribunale di Roma, Sezione VI civile, sentenza 14 aprile 2021, n. 5534 – Giudice Nardone

Procedimento civile – Procedura di negoziazione assistita – Condizione di procedibilità della domanda giudiziale – Avveramento – Notifica dell'invito al procuratore costituito – Idoneità – Fondamento – Fattispecie in tema di azione di risarcimento danni da circolazione stradale. (Cpc, articolo 170; Dl, n. 132/2014, articoli 3 e 4)
In tema di negoziazione assistita, la notifica dell'invito al procuratore costituito anziché alla parte personalmente vale a soddisfare la condizione di procedibilità della domanda. Infatti, essendo la finalità dell'atto quella di avviare la procedura, la notificazione dell'atto presso il difensore deve ritenersi del tutto adeguata al raggiungimento dello scopo; ciò deve ritenersi, a maggior ragione, ove la notifica avvenga in corso di causa, atteso che la comunicazione dell'invito per negoziazione assistita va inviata al procuratore costituito ex articolo 170 cod. proc. civ., e specialmente ove, come in specie, la parte abbia eletto domicilio presso il difensore.
Tribunale di Milano, Sezione X civile, sentenza 20 aprile 2021, n. 3254 – Giudice Iori

Procedimento civile – Procedimento di mediazione – Mediazione obbligatoria – Partecipazione al procedimento – Omessa partecipazione della parte costituita in giudizio senza giustificato motivo – Articolo 8, comma 4–bis, del D.lgs. n. 28/2010 – Irrogazione sanzione pecuniaria – Esito del giudizio – Rilevanza – Esclusione – Fondamento – Fattispecie in tema di contratti bancari. (Dlgs n. 28/2010, articolo 8)
In tema di mediazione obbligatoria, la parte convenuta in giudizio la quale non abbia partecipato alla procedura, senza offrire alcuna giustificazione al riguardo, deve essere condannata al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio ai sensi dell'articolo 8, comma 4–bis, del Dlgs n. 28/2010. Tale sanzione prescinde dall'esito del giudizio, in quanto punisce la parte per il fatto stesso di aver mostrato il totale disinteresse in merito al tentativo di mediazione, previsto dalla legge quale condizione di procedibilità (Nel caso di specie, relativo ad una controversia insorta in materia di contratti bancari, il giudice adito, pur rigettando tutte le domande introdotte dall'attore nei confronti di un istituto di credito, ha condannato quest'ultimo, in applicazione della citata disposizione, al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo (Euro 518,00) corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio).
Tribunale di Cassino, Sezione civile, sentenza 28 aprile 2021, n. 623 – Giudice Tonnara

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©