Famiglia

Famiglia e successioni: il punto sulla giurisprudenza dei giudici di merito

La selezione delle pronunce di merito in tema di diritto di famiglia e delle successioni del 2021

di Valeria Cianciolo

Si segnalano in questa sede i depositi della giurisprudenza di merito in materia di diritto di famiglia e delle successioni. Le pronunce in particolare, si sono soffermate sulle seguenti tematiche o questioni:

1. Irrilevanza del consenso scritto per l’interruzione volontaria di gravidanza con l’accesso in ospedale;

2. Inammissibilità dell’impugnazione del testamento da parte degli eredi legittimi esclusi dalla successione;

3. Esecutore testamentario: il termine annuale previsto dall'articolo 703 del Cc riguarda solo il possesso dei beni ereditari;

4. Fondo patrimoniale e prova dell’avvenuta annotazione;

5. Assegno divorzile per la moglie lavoratrice saltuaria e con personalità schizotipica;

6. Bullismo e risarcimento morale;

7. Archiviazione della violenza sessuale e riconoscimento del risarcimento del danno non patrimoniale all’indagato;

8. Adozione del maggiorenne;

9. Utilizzo dell'articolo 709-ter del Cpc contro il padre narcisista;

10. Ripartizione della pensione di reversibilità;

11. La violazione degli obblighi di assistenza familiare come condotta di volontaria inottemperanza.

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  I PRINCIPI ESPRESSI DAI GIUDICI DI MERITO

N.1 – SANITA’ E BIOETICA – Aborto: è manifesta la volontà di sottoporsi all’intervento di Ivg con l’accesso in ospedale

Aborto - Assenza di consenso informato - Ripensamento e rifiuto esplicito o tacito dell’intervento – Insussistenza – Istanza risarcitoria – Infondatezza. (Cc, articoli 1218 e 1223; legge 194/1978, articoli 4 e 5)
L’assenza nella cartella clinica del consenso scritto all’esecuzione dell’intervento è irrilevante, perché non era necessario acquisire dalla paziente un’ulteriore manifestazione scritta della volontà di sottoporsi all’intervento e, senz’altro, tale assenza non è idonea a provare l’esecuzione dell’IVG in mancanza del suo consenso.
Corte d’Appello di Bologna, sentenza 29 marzo 2021 – Pres. Salvadori, Cons. Rel. Gaudioso

 

N. 2 – SUCCESSIONI E DONAZIONI - Impugnazione del testamento. Inammissibile se gli eredi legittimi sono esclusi dalla successione legittima

Impugnazione del testamento - Interesse ad agire - Ctu - Pluralità di consulenze tecniche - Convincimento del giudice - Prova . (Cc, articolo 591; Cpc, articolo 100)
L'articolo 591, ultimo comma, codice civile, come i successivi articoli 606, 2 comma, e 624, 1 comma, concedendo la possibilità di impugnare il testamento a "chiunque vi ha interesse", estende indubbiamente, rispetto alla normale azione di annullamento, la categoria dei soggetti legittimati all'impugnazione, assimilando la relativa disciplina a quella dell'azione di nullità prevista dall'articolo 1421 del codice civile, ma, altrettanto indubbiamente, pone un preciso limite a detta estensione, rappresentato, appunto, dalla necessità che chi invoca l'annullamento abbia interesse ad ottenerlo e non sia
un quisque de populo. Tale interesse deve essere diretto e attuale, e non eventuale e futuro, di guisa che la posizione giuridica soggettiva di chi agisce sia suscettibile di ricevere un concreto ed effettivo pregiudizio dal permanere dell'atto nel mondo del diritto e, per converso, un concreto ed effettivo vantaggio dalla sua caducazione.
Corte d'Appello di Cagliari, sezione I, sentenza 29 ottobre 2021 – Pres. Osana, Cons. Rel. Aru

  LA NOTA
A questo principio, la Corte genovese si è ispirata per escludere l'esperibilità dell'azione di annullamento da parte degli attuali ricorrenti, rilevando che essi, quali cugini della testatrice, esclusi dall'ordine della successione legittima della stessa a causa dell'esistenza in vita della di lei sorella, nessun concreto vantaggio avrebbero potuto ricevere dall'annullamento del testamento pubblico redatto dalla defunta a favore dei convenuti istituti religiosi, poiché in tal caso l'eredità di costei si sarebbe devoluta alla sorella superstite e giammai ai cugini. Qualora nel corso del giudizio di merito vengano espletate più consulenze tecniche in tempi diversi con risultati difformi, il giudice può seguire il parere che ritiene più congruo o discostarsene, dando adeguata e specifica giustificazione del suo convincimento; in particolare, quando intenda uniformarsi alla seconda consulenza, non può limitarsi ad una adesione acritica ma deve giustificare la propria preferenza indicando le ragioni per cui ritiene di disattendere le conclusioni del primo consulente, salvo che queste risultino criticamente esaminate dalla nuova relazione. Nel procedimento di verificazione della scrittura privata, il giudice del merito, ancorché abbia disposto una consulenza grafica sull'autografia di una scrittura disconosciuta (nella specie, testamento olografo), ha il potere - dovere di formare il proprio convincimento sulla base di ogni altro elemento di prova obiettivamente conferente, comprese le risultanze della prova testimoniale, senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le varie fonti di accertamento della verità.

 

N. 3 - SUCCESSIONI E DONAZIONI - Spirato il termine di proroga annuale l’esecutore testamentario perde l’amministrazione dei beni ereditari

  Successione testamentaria - Esecutori testamentari - Funzioni - Durata - Termine annuale ex articolo 703 del Cc - Portata - Limiti - Autorizzazione del Curatore dell’eredità giacente all’attuazione della volontà del de cuius. (Cc, articoli 528, 529, 703, 710, 739, 741 e 750)

In tema di funzioni dell'esecutore testamentario, il termine annuale previsto dall'articolo 703 del Cc riguarda solo il possesso dei beni ereditari, non anche l'amministrazione degli stessi, la cui gestione l'esecutore deve proseguire finché non siano esattamente attuate le disposizioni testamentarie, salvo contraria volontà del testatore o esonero giudiziale ex articolo 710 del Cc
T ribunale di Bologna, decreto 8 giugno 2021 – Giud. Arceri

 

N. 4 – FONDO PATRIMONIALE - L’avvenuta annotazione dell’atto di costituzione del fondo patrimoniale deve essere provata

Fondo patrimoniale - Omessa tempestiva annotazione della costituzione di fondo patrimoniale sull'atto di matrimonio - Fallimento - Inclusione dei beni nella massa - Risarcimento del danno nei confronti del Comune a titolo di "contatto sociale" - Invio della richiesta di annotazione da parte del notaio - Onere probatorio. (Cc, articoli 163 e 2043; articolo 34 disposizioni di attuazione del codice civile; Rd 1238/1939, articolo 1)
Rigettata la domanda di parte attrice che non ha assolto l’onere della prova su di sé incombente, non avendo fornito, in particolare, la prova del diritto leso (in particolare, quello ad ottenere l’annotazione dell’atto di costituzione del fondo patrimoniale).Infatti, questi, per lamentarsi della mancata annotazione, avrebbe dovuto anzitutto dimostrare che il Notaio rogante avesse tempestivamente trasmesso all’Ufficio competente l’atto di costituzione del fondo patrimoniale, così come previsto dal1’articolo 34-bis disposizioni di attuazione del Cc.
Tribunale di Bologna, sentenza 1° ottobre 2021 – Giud. Iovino

 

N. 5 – DIVORZIO - Riconosciuto l’assegno divorzile alla moglie lavoratrice saltuaria e con personalità schizotipica

Divorzio: assegno divorzile  - Coniuge richiedente - Infermità psichica - Stato di disoccupazione e capacità lavorativa minima - Contributo endofamiliare nel periodo anteriore all'infermità - Assegno divorzile assistenziale e perequativo compensativo - Misura minima. (Legge 1° dicembre 1970 n. 898, articolo 5)
L'assegno divorzile ha una "funzione equilibratrice del reddito", riconoscendo all'ex coniuge l'assegno quando non abbia mezzi adeguati e non possa procurarseli per ragioni obiettive, ed è finalizzato non già al mantenimento del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, bensì al riconoscimento del ruolo e del contributo fornito dall'ex coniuge economicamente più debole nel matrimonio.

Tribunale di Forlì, sentenza 11 ottobre 2021 - Pres. Talia, Giud. est. Orlandi

  LA NOTA

Nel caso in esame, alla luce dei principi enunciati dalle sezioni Unite del 2018, in base ad un criterio soprattutto assistenziale ma anche compensativo-perequativo, alla moglie affetta da disturbo schizoaffettivo in personalità schizotipica", con periodici ricoveri in regime di TSO, è stato riconosciuto un assegno divorzile pari ad euro 150,00.

 

N. 6 - RESPONSABILITA’ E RISARCIMENTO - Riconosciuto il risarcimento morale alla vittima bullizzata

Responsabilità civile - Atti di bullismo - Risarcimento del danno morale - Sussistenza. (Cc, articoli 2043, 2055 e 2059 )
La solidarietà sancita dall'articolo 2055 del codice civile comporta che, allorquando la produzione del fatto dannoso sia addebitabile a più soggetti come conseguenza della loro azione od omissione dolosa o colposa, basta per ritenere solidalmente obbligato al risarcimento del danno il singolo compartecipe, che la sua azione abbia concorso in maniera efficiente a determinare l'evento, anche se le varie componenti causali costituiscono più fatti illeciti e producono la violazione di norme giuridiche diverse. Nell'ordinamento processuale vigente manca una norma di chiusura sulla tassatività dei mezzi di prova, sicché il giudice, potendo porre a base del proprio convincimento anche prove cd. atipiche, è legittimato ad avvalersi delle risultanze derivanti dagli atti delle indagini preliminari svolte in sede penale, così come delle dichiarazioni verbalizzate dagli organi di polizia giudiziaria in sede di sommarie informazioni testimoniali. Quando il fatto illecito integra gli estremi di un reato, spetta alla vittima il risarcimento del danno non patrimoniale nella sua più ampia accezione, ivi compreso il danno morale, inteso quale sofferenza soggettiva causata dal reato.
Tribunale di Forlì, s e ntenza 23 settembre 2021 – Giud. Vecchietti

 

N. 7 – RESPONSABILITA’ E RISARCIMENTO - Archiviazione della violenza sessuale. All’indagato è riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale

Responsabilità per fatto illecito o aquiliana - Sito di incontri Badoo - Rapporto sessuale forzato - Denunzia - Procedimento penale e misure cautelari - Archiviazione - Calunnia - Fragilità psichica della denunziate - Capacità/incapacità di intendere e di volere - Ctu - Reato infamante di violenza sessuale - Perdita della reputazione e del lavoro - Azione di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale - Liquidazione .(Cc, articoli 1227 e 2043; Cp, articoli 527 e 609-bis)
Considerata la pesantezza dell’accusa (violenza sessuale) successivamente archiviata e che la stessa si è diffusa nei confronti di persone vicine all’autore della presunta violenza non dimostrata, concittadini, ed anche al proprio datore di lavoro e tenuto conto della compromissione della libertà personale, è equo quantificare il danno non patrimoniale, sia per danno morale, che per danno all’immagine, in complessivi € 30.000,00.
Tribunale di Parma, sentenza 6 agosto 2021 – Giud. Pisto

  LA NOTA

Nel caso di specie, la persona offesa dalla presunta violenza sessuale, affetta da gravi problemi psichici e cognitivi, crisi epilettiche, stati di ansia e depressione, sottoposta a cura farmacologica, anche con antidepressivi, fin dall'età di 14 anni, trovandosi in uno stato psico-fisico di estrema confusione, debolezza e fragilità, ha considerato come violenza tale atto sessuale.

 

N. 8 - ADOZIONI - Adozione del maggiorenne impossibile se non vi è il limite di età ed unità familiare

Adozione del figlio maggiorenne del coniuge - Divario minimo di età fra adottante e adottato . (Cc, articolo 291)
Benchè il divario di età, ancorché inferiore al limite dei diciott'anni, sia astrattamente compatibile con un rapporto di filiazione naturale, tuttavia la domanda di adozione di persona maggiorenne non corrisponde ad una funzione coincidente con quella di "convalida dell'unità familiare" per giustificare un'interpretazione flessibile dell'articolo 291 del codice civile.
Tribunale di Reggio Emilia, sentenza 21 ottobre 2021 – Pres. Parisoli, Giud. Est. Dazz i

 

LA NOTA

Nel caso di specie, mancano gli indici comunemente considerati per la sussistenza di tale funzione (coabitazione, condivisione di un progetto lavorativo o affettivo comune, mancanza di un nucleo familiare per l'uno o per l'atra parte, ecc.).

 

 

N. 9 - MINORI - Strumenti risarcitori a tutela della prole. L’arma dell'articolo 709 ter del Cpc contro il padre narcisista

Affidamento condiviso - Affidamento ai Servizi Sociali - Strumenti processuali a tutela della prole -  Risarcimento del danno - Sussiste. (Cc, articoli 151 e 337; Cpc, articolo 709-ter)
Accolte le domande sanzionatoria e risarcitoria articolate dalla ricorrente per i comportamenti avversari ostativi all'attuazione del regime di affidamento delle figlie e per loro pregiudizievoli. La sanzione amministrativa di cui all'art. 709 ter c.p.c. prescinde per sua natura dall'esito positivo della verifica di un pregiudizio per il minore e si fonda sull'obiettivo ostacolo al "corretto svolgimento delle modalità di affidamento". Il rimedio risarcitorio cumulabile con detta sanzione pubblicistica non può totalmente prescindere dal riscontro di un illecito, nella duplice componente di condotta (o contegno passivo) non solo non iure ma anche contra ius. La norma, infatti, fa riferimento al pregiudizio per il minore ed evoca il "risarcimento", ossia una tutela privatistica la cui accentuata sfumatura punitiva non può tuttavia svincolarlo completamente dalla dimensione compensativa della responsabilità civile cui è anche nominativamente ascritto.
Tribunale di Venezia, sentenza 2 novembre 2021 -  Presidente rel. Barison

 

N. 10 - PREVIDENZA E ASSISTENZA - La ripartizione della pensione di reversibilitàè preordinato alla continuazione della funzione di sostegno economico

Assegno divorzile - Pensione di reversibilità - Determinazione della quota. (Legge 1° dicembre 1970 n. 898, articolo 9)
In tema di attribuzione delle quote della pensione di reversibilità ex art. 9 della L. n. 898 del 1970 a favore dell'ex coniuge divorziato e del coniuge già convivente e superstite, consegue al principio solidaristico - secondo cui il meccanismo divisionale non è strumento di perequazione economica fra le posizioni degli aventi diritto, ma è preordinato alla continuazione della funzione di sostegno economico, assolta a favore dell'ex coniuge e del coniuge convivente, durante la vita del dante causa, rispettivamente con il pagamento dell'assegno di divorzio e con la condivisione dei rispettivi beni economici da parte dei coniugi conviventi - che la ripartizione del trattamento economico va effettuata, oltre che sulla base del criterio primario della durata dei rispettivi matrimoni, anche ponderando ulteriori elementi, quali l'entità dell'assegno di mantenimento riconosciuto all'ex coniuge, alle condizioni economiche dei due e alla durata delle rispettive convivenze prematrimoniali.
Tribunale Roma, sezione I, sentenza 6 ottobre 2021 - Pres. Ienzi, Giud . Rel. Albano

 

N. 11 – SEPARAZIONE - La violazione degli obblighi di assistenza familiare si configura con una condotta di volontaria inottemperanza

Separazione - Violazione degli obblighi di assistenza familiare – Assegno di mantenimento -  Minori – Adempimento parziale – Articolo 570 Cp – Reato – Condotta dell’obbligato – Sottrazione agli obblighi della separazione – Configurazione .   (Cp, articolo 570)
In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, in relazione alle ipotesi di adempimento parziale dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento dei figli minori, se esso non integra sempre il reato di cui all'articolo 570 del Cp, poiché la norma non fa riferimento a singoli mancati o ritardati pagamenti, bensì ad una condotta di volontaria inottemperanza con la quale il soggetto agente intende specificamente sottrarsi all'assolvimento degli obblighi imposti con la separazione, allo stesso tempo tale condotta è indice significativo e probante, ove accompagnato da un comportamento oggettivamente esprimente un "disinteresse" per le sorti della famiglia ed, in particolare, dei figli minori, della sussistenza del reato.
Tribunale Napoli, sentenza 28 gennaio 2021 - Giudice Casella

 

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