Professione e Mercato

La C.R. di Banca d'Italia: un salva-vita per la tesoreria aziendale

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di Massimo Rossi*

Mai come negli ultimi anni si è fatta sempre più pressante l'esigenza di fornire, da parte di professionisti e di consulenti alle imprese, un servizio specializzato volto alla gestione della tesoreria aziendale. In particolare è emersa la necessità di affiancare sempre più l'impresa e il CFO della stessa, ove esistente, nella scelta delle strategie finanziarie da attuare nel breve e nel medio periodo.

Un efficiente presidio finanziario dovrebbe infatti avere:
1.Visione consapevole del merito creditizio della azienda;
2. Gestione proattiva della tesoreria aziendale;
3. Monitoring del rating bancario ai fini di un suo costante miglioramento, con conseguente ottimizzazione del rapporto con il sistema bancario;
4. Accesso al credito bancario a condizioni più vantaggiose;
5. Visione costante sull'utilizzo degli affidamenti concessi dal sistema creditizio;
6. Correzione di anomalie nell'utilizzo degli affidamenti e correzione di eventuali errori di segnalazione da parte del sistema bancario;
7. Confronto con il sistema bancario parlando la stessa lingua, ma soprattutto avendo gli stessi strumenti, o comunque strumenti più performanti e dinamici in tema di segnalazione;
8. Eliminazione di eventuali disequilibri finanziari nella gestione degli utilizzi.

Ciò passa inevitabilmente attraverso la gestione proattiva della C.R. (Centrale dei Rischi) di Banca d'Italia, strumento essenziale che concorre alla determinazione del rating bancario. Basti pensare che, ai fini della determinazione del rating aziendale, la corretta gestione della C.R., e dei dati che ne scaturiscono, impatta per circa il 40% del totale, mentre il restante 60% è diviso equamente tra dati di bilancio e rapporto andamentale con l'istituto di credito segnalante.

Ogni responsabile finanziario/amministrativo, anche delle aziende di più piccole dimensioni, dovrebbe quindi avere a disposizione un report periodico sulla C.R (mensile/bimestrale) della propria realtà aziendale, senza il quale si rischia di navigare al buio, con tutte le conseguenze negative del caso.

Ai professionisti viene richiesto che forniscano analisi e reportistica specifica in grado di evidenziare eventuali anomalie di utilizzo degli affidamenti, eventuali segnalazioni errate (non sono casi sporadici) e che soprattutto, in ottica "forward looking", simulino l'andamento del rating da C.R. sulla base degli ipotizzati cambi di scenario.

"Data is the new oil": questo è il mantra che ci sentiamo ripetere sempre più spesso da più parti, che potrebbe però essere declinato, per chi si occupa della funzione finanziaria all'interno dell'azienda, in "C.R. di Banca d'Italia is the new oil".

Efficienza e previsione comportano in questo caso potenziali vantaggi economici, anche rilevanti.

Per un approfondimento sul tema partecipa alla diretta di valore24 Live il 30 marzo dalle ore 12. Registrati: clicca qui

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*Dott. Massimo Rossi, Managing Partner presso Rossi Rossi & Partners e componente del Comitato Scientifico di Alma Iura

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