Professione e Mercato

Confidi, fondo rischi per le Pmi

di Alessandro Sacrestano

I ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle Finanze hanno licenziato il testo del decreto interministeriale 3 gennaio 2017 che ha l’obiettivo di favorire i processi di crescita dimensionale e di rafforzamento della solidità patrimoniale di alcuni consorzi di garanzia collettiva dei fidi , meglio conosciuti come confidi .

Il provvedimento, ancora in attesa di registrazione alla Corte dei Conti , risponde all’indirizzo fornito sul tema dall’articolo 1, comma 54, della legge di Stabilità per il 2014 (legge n. 147/13) ed interessa, nello specifico i:
• confidi sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia;
• confidi che realizzano operazioni di fusione finalizzate all’iscrizione nell’albo degli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia;
• confidi che abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa dei confidi aderenti i quali, nel loro complesso, abbiano erogato garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni di euro.

Il decreto sancisce subito l’istituzione di un apposito e distinto fondo rischi, all’interno del Fondo di garanzia ex legge n. 662/96, che i confidi potranno utilizzare allo scopo di concedere nuove garanzie alle piccole e medie imprese associate. Sono, però, stringenti i vincoli fissati per l’utilizzo di questa specifica “riserva”.

Tra questi, il decreto evidenzia che le garanzie rilasciate debbano:
• essere concesse direttamente ai soggetti beneficiari finali;
• riguardare specifiche operazioni finanziarie, anche all’interno di portafogli, con importo e durata definiti;
• essere rilasciate in misura non superiore all’80% dell’importo della sottostante operazione finanziaria;
• essere rilasciate a fronte del pagamento di un premio agevolato;
• poter essere escusse al verificarsi delle specifiche condizioni stabilite nel contratto di garanzia.

Altrettanto chiari e definiti sono i perimetri soggettivi dei beneficiari finali del provvedimento in oggetto. Lo stesso li individua nelle sole Pmi, operanti in tutti i settori di attività economica. Si tratta di imprese con meno di 250occupati e, in alternativa tra loro, con un fatturato inferiore o uguale ai 50 milioni di euro, o un attivo di bilancio inferiore o uguale ai 43 milioni di euro. Le stesse, inoltre, non devono trovarsi in liquidazione e nemmeno sottoposti a procedure concorsuali per insolvenza. Restano, poi, esclusi soggetti che versano nelle condizioni previste dalla vigente normativa nazionale per l’apertura, nei loro confronti, di una delle suddette procedure.

Il decreto si sofferma, poi, sul beneficio finale spettante ai beneficiari della garanzia per effetto del provvedimento, dato dalla differenza tra il prezzo teorico di mercato di una garanzia analoga e il premio di garanzia versato dal soggetto beneficiario finale al soggetto richiedente, determinato dal confidi sulla base dei costi amministrativi di istruttoria e di gestione della garanzia. Per la concessione dei contributi, coerentemente con l’indirizzo della legge di Stabilità 2014, è resa disponibile una quota del Fondo di garanzia, nel limite dell’importo di 225 milioni.

Gli incentivi, tuttavia, sono riconoscibili alle singole Pmi nei limiti della regola del de minimis. Questo significa che se ne potrà beneficiare – salvo diverse ed appositi massimali per le imprese agricole e del settore pesca ed acquacoltura – entro il limite di 200mila euro nell’arco di tre anni per la generalità delle imprese, e di 100mila euro per quelle che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi.

L’intervento era atteso dal mondo imprenditoria e ora riscuote il plauso di Assoconfidi, l’associazione che riunisce circa 350 confidi soci, alcuni nazionali alcuni locali, quasi tutti espressione di associazioni: Confindustria, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confapi, Confcommercio, Confesercenti e Coldiretti. «Si tratta di un risultato per noi straordinario - dice Pier Giorgio Piccioli, presidente dell’associazione - perchè con la dotazione di 225 milioni il fondo produrrà finanziamenti per oltre un miliardo di euro». Ora l’attenzione delle associazioni si sposta sulla partita della legge delega di riforma del sistema dei confidi: la legge era arrivata a scadenza, ma ora con la fiducia incassata dal milleproroghe alla Camera, ha ottenuto sei mesi di tempo per l’emanazione dei decreti attuativi.

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