Decreto Ristori, Uncc e Unaa sul "piede di guerra"
Era stato chiesto al Governo buon senso e capacità di organizzazione e previsione, ma ciò non è avvenuto
Sul Decreto Ristori (Dl 28 ottobre 2020 n. 137) l'unione nazionale camere civili e gli avvocati amministrativisti esprimono preoccupazioni attraverso un comunicato stampa e una nota.
Nel primo caso, l'Uncc fa sapere di essere molto rammaricata per la mancata attenzione verso le proposte volte a garantire la continuità della giustizia civile e la sicurezza di molti operatori in questa nuova fase di recrudescenza della pandemia di Covid-19. Il presidente Antonio de Notaristefani sottolinea la gravità della situazione perché era stato chiesto al Governo buon senso e capacità di organizzazione e previsione, ma ciò non è avvenuto: "non è stato previsto l'obbligo di celebrare le udienze a orari sfalsati per evitare assembramenti, né la semplificazione della trattazione scritta".
L'Unaa invece si dice soddisfatta a metà . È stato infatti accolto l'appello rivolto al Governo di ritornare alle udienze da remoto per i processi amministrativi, ma ciò - in base al nuovo provvedimento - riguarderà solo le udienze fissate a partire dal 9 novembre fino al 31 gennaio 2021. Sarebbe invece stato più opportuno stabilire l'applicazione immediata della previsione a tutte le udienze fissate dopo l'entrata in vigore del decreto, evitando rischi inutili per tutti gli attori dei processi.