Professione e Mercato

Dichiarazioni e acconti dei professionisti, la conferma del Mef: subito la mini-proroga al 10 dicembre

Subito un mini-rinvio generalizzato per tutti gli operatori economici della scadenza degli acconti dal 30 novembre al 10 dicembre e poi un’estensione della possibilità di sospensione fino al 30 aprile

di Giovanni Parente

Doppio binario per la proroga dei versamenti: subito un mini-rinvio generalizzato per tutti gli operatori economici della scadenza degli acconti dal 30 novembre al 10 dicembre e poi un’estensione della possibilità di sospensione fino al 30 aprile. Mini-proroga anche per il termine di trasmissione telematica del modello Redditi e del modello Irap, per i quali quindi professionisti avranno 10 giorni in più di tempo. La conferma arriva da un comunicato stampa del Mef, secondo il quale le misure saranno contenute nel decreto Ristori-quater.

Cosa slitta al 10 dicembre
Il termine del 30 novembre per il versamento degli acconti dovuti dagli «operatori economici» sarà differito al 10 dicembre. Si tratta della seconda o unica rata di acconto 2020 delle imposte sui redditi (Irpef/Ires), dell’Irap (per la quale è stata previsto un ampio esonero del saldo 2019 e del primo acconto 2020) e delle sostitutive (come, ad esempio, quella dovuta dalle partite Iva nel regime dei minimi e dei forfettari). La menzione «operatori economici» lascia intendere che dovrebbero essere esclusi dal rinvio le persone fisiche senza partita Iva, che ad esempio devono versare la cedolare secca.

Allo stesso tempo ci saranno 10 giorni in più per la trasmissione telematica dei modelli Redditi e Irap. La scadenza sarà portata al 10 dicembre, allineandola così a quella del modello 770 il cui termine era stato già differito dal primo decreto Ristori (Dl 137/2020).

La possibilità di sospensione fino al 30 aprile 2021
Come anticipato, il comunicato del Mef conferma le anticipazioni diffuse dal Sole 24 Ore di una possibilità più ampia di rinvio del versamento del secondo acconto fino al 30 aprile 2021.

Soggetti non interessati dagli Isa fino a 50 milioni di ricavi o compensi. Il decreto Ristori-quater, infatti, prevederà «una più ampia proroga per le imprese non interessate dagli Isa, ovunque localizzate, che hanno conseguito nel periodo d'imposta precedente a quello in corso ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro e che, nel primo semestre 2020, hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019».

Soggetti non interessati dagli Isa nelle zone rosse. Ancora il comunicato del Mef ricorda che «analoga proroga al 30 aprile 2021 sarà prevista, a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi, per i soggetti non interessati dagli Isa che operano nei settori economici individuati nei due allegati al decreto legge Ristori-bis e che hanno domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, nonché per i soggetti che gestiscono ristoranti nelle zone arancioni».

Isa e forfettari. Per i soggetti che applicano gli Isa o per i quali sono stati previsti (come i forfettari che non sono obbligati a compilarli) e che si trovano nelle condizioni richieste (calo del fatturato o dei corrispettivi del 33% nel primo semestre 2020 rispetto al primo semestre 2019), resta ferma la proroga al 30 aprile 2021 già prevista dal decreto Agosto (articolo 98 del Dl 104/2020) e dal decreto Ristori-bis (articolo 6 del Dl 149/2020).

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