Penale

Equo processo, Sezioni unite sulla sentenza di Strasburgo

La Cassazione<a uuid="" channel="" url="https://i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2021/12/08/45179.pdf" target=""/> chiede al Supremo consesso se sarà possibile estendere a tutti i casi analoghi

di Patrizia Maciocchi

Saranno le Sezioni unite a decidere sulla portata generale della sentenza con la quale Strasburgo ha condannato l’Italia, per l’overturning in appello senza esaminare per la prima volta l’imputato. La Cassazione, (ordinanza 45179) pur in assenza di una specifica previsione del codice di rito che lo preveda, chiede al Supremo consesso se sarà possibile estendere a tutti i casi analoghi, l’obbligo positivo affermato dalla sentenza Maestri del luglio scorso. Una decisione che impone di sentire l’imputato - assolto in primo grado- prima di condannarlo. Allineando così l’ordinamento interno al rispetto dei diritti fondamentali della persona. I giudici sono consapevoli che la regola di diritto contenuta nei singoli casi decisi dalla Cedu, salvo per le sentenze pilota, non è suscettibile di essere estesa ai soggetti estranei al giudizio. Tuttavia la Cassazione considera fondamentale, riscontrare l’esistenza di sentenze di portata generale.

Un verdetto importante ed estensibile sia ai giudizi di legittimità, sia alle Corti di merito.

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