Comunitario e Internazionale

Italia inadempiente sulla protezione contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti

La Corte Ue nell'accogliere il ricorso ha anche sottolineato che le giustificazioni fatte valere dall'Italia circa le difficoltà incontrate nel recepire la direttiva non sono valide e non possono essere accolte

Italia inadempiente sulle norme relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. Dopo la procedura d'infrazione avviata dalla Commissione oggi la Corte di giustizia (sentenza 14 gennaio 2021, causa C-744/19) si è espressa contro il nostro Paese: alla scadenza del termine fissato dalla Commissione (cioè due mesi dal ricevimento del parere inviato con lettera del 25 gennaio 2019), l'Italia non ha adottato le misure necessarie per garantire il recepimento della direttiva 2013/59 nel proprio ordinamento giuridico interno né comunicato il testo delle disposizioni di diritto vigenti relative alle questioni disciplinate da tale direttiva.

La direttiva 2013/59 aggiorna e consolida le regole europee in materia di radioprotezione, e stabilisce le norme fondamentali di sicurezza per proteggere i lavoratori, gli individui e i pazienti contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. E la Commissione. il 25 luglio 2019, ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue a causa del mancato recepimento delle norme fondamentali previste dalla direttiva.

La Corte Ue nell'accogliere il ricorso ha anche sottolineato che le giustificazioni fatte valere dall'Italia circa le difficoltà incontrate nel recepire la direttiva (i lavori di recepimento erano stati interrotti a seguito dello scioglimento delle camere del Parlamento, il che aveva comportato lo svolgimento di elezioni anticipate) non sono valide e non possono essere accolte.

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