Civile

Uncat: l’Italia apre ma la giustizia tributaria rimane chiusa

La denuncia dopo il differimento di un ulteriore mese per la celebrazione delle udienze da remoto/cartolari

Uncat, l’Unione delle Camere degli Avvocati tributaristi, manifesta riserve all’emendamento parlamentare approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio in sede di conversione del decreto Milleproroghe (228/2021), che proroga dal 31 marzo al 30 aprile 2022 la possibilità di svolgimento delle udienze pubbliche e camerali e delle camere di consiglio con collegamento da remoto, previa autorizzazione, con decreto motivato, del presidente della Commissione tributaria provinciale o regionale (si veda l’articolo «Processo tributario, fino al 30 aprile udienze scritte o da remoto»).

«Norma – si legge in una nota dell’Unione - che si porta dietro, secondo una opinabile interpretazione prevalente, anche quella sulle udienze cartolari, nelle quali il giudice decide sulla base degli atti senza sentire le parti». Per gli avvocati tributaristi, dunque, la proroga che «dopo due anni di difficoltà applicative, procrastina una situazione inaccettabile in cui versa la giustizia tributaria».

Uncat ha più volte, in questi lunghi mesi, segnalato le «inefficienze organizzative e digitali» che hanno «spesso reso impossibile, in diverse realtà territoriali, avere un confronto diretto in udienza, seppur da remoto, con le commissioni tributarie».

Finita l'emergenza (al 31 marzo 2022), secondo l'Unione dunque le udienze dovevano riprendere regolarmente in presenza. «Quel che preme di più sottolineare – concludono gli avvocati -, a prescindere dalla disposta proroga, è che della riforma organica della giustizia tributaria anche sotto il profilo ordinamentale si sono perse le tracce, nonostante che la Commissione interministeriale abbia già concluso da tempo i suoi lavori e formulato le proposte di riforma».

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