Professione e Mercato

Studio Dla Piper: violazione dati, in Italia poche denunce

di Valeria Uva

Sono più di 59mila le segnalazioni di violazioni dei dati personali registrate fino a inizio febbraio in Europa nei primi otto mesi dall’arrivo del Gdpr, ma l’Italia è quasi assente. Secondo uno studio di Dla Piper, il 65% dei “data breach” viene da soli tre Paesi: Olanda, Germania e Regno Unito, rispettivamente con 15.400, 12.600 e 10.600 notifiche ai Garanti della privacy. L’Italia ne registra poco più di 600 e si colloca al penultimo posto della classifica estesa a 26 Paesi e rapportata al numero di abitanti. Peggio di noi fa solo la Grecia. Un numero così esiguo - si legge nel dossier - testimonia come la cultura della segnalazione vari in modo significativo da Paese a Paese» e che, una volta passata l’emergenza Gdpr, l’adesione alla protezione dei dati in Italia sia più formale rispetto ad altri Paesi e culture. Il Gdpr (articolo 33) impone di segnalare ai Garanti qualsiasi violazione di dati (dalla mail sospetta al grave attacco hacker). E il rischio è che da quest’anno arrivino anche le sanzioni per chi non denuncia.

Ad aumentare, intanto, in Italia sono gli esperti di privacy: oltre 10mila quelli oggi iscritti a Federprivacy (raddoppiati nel 2018), per il 19% sono avvocati.

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