Penale

L’export irregolare in Svizzera del dipinto di Leonardo costa il carcere

I Supremi giudici hanno confermato il carcere per l'esportazione in Svizzera senza apposita licenza del dipinto a olio “Ritratto di Isabella d'Este” attribuito a Leonardo da Vinci. E' quanto emerge dalla sentenza della Cassazione n. 17116/18. La Corte si è trovata alle prese con una vicenda in cui - a fronte del passaggio transalpino - del celebre dipinto la Corte d'appello di Ancona si era pronunciata per la condanna di chi aveva progettato e messo in opera il disegno alla pena di un anno e due mesi di carcere, ritenendoli responsabili del reato ex articolo 174 del Dlgs 42/2004 (Codice dei beni culturali).

I due imputati hanno proposto ricorso in Cassazione. La sentenza, tuttavia, ha evidenziato come l'opera si fosse trovata in Italia per essere poi trasportata in Svizzera e non come riteneva la difesa che si fosse trovata nel Paese elvetico e che quindi si sarebbe trattato di una trattativa tra privati all'estero. A dimostrazione di ciò i giudici hanno richiamato la perizia effettuata da un professionista e storico dell'arte residente a Modena. Il tutto poco tempo prima che l'opera fosse rinvenuta in un caveau di una banca di Lugano. I soggetti peraltro si erano recati diverse volte presso l'istituto bancario proprio per consentire la visione dell'opera. Da evidenziare poi come sia stato precisato che l'operazione di export non poteva costituire nemmeno un tentativo di sottrarre la somma incamerata dalla vendita al prelievo del Fisco. Questo perché il vigente ordinamento non prevede alcuna tassazione per la vendita di beni personali a meno di non esser oggetto di attività imprenditoriale. Questo perché l'articolo 67 del Tuir che disciplina la tassazione dei cosiddetti redditi diversi non prevede fra questi quelli provenienti da realizzo di plusvalenze per la vendita di opere d'arte. L'imputazione e la condanna hanno quindi un'origine diversa legata al trasferimento all'estero - senza apposita licenza – di un bene avente rilevante interesse storico, il tutto (immaginano i Supremi giudici) ritenendo la Svizzera un Paese ove poter realizzare una somma maggiore rispetto all'Italia. La Cassazione ha così posto un'ulteriore tassello alla vicenda a seguito della sentenza n. 9156/2017 con la quale era stata disposta la confisca sul celeberrimo dipinto leonardesco. La precedente decisione aveva ricostruito la storia ricordando come il dipinto fosse stato sequestrato in Svizzera, perché ritenuto illecitamente esportato dall'Italia. La Cassazione perciò aveva confermato il blocco del bene disposto dal Tribunale di Pesaro. Il quadro della situazione ora sembra essere davvero completo. La sentenza odierna ha condannato i due imputati al carcere mentre il dipinto di Leonardo resta confiscato in Italia.

Corte di cassazione - Sezione III penale - Sentenza 17 aprile 2018 n. 17116

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