Penale

L’interesse pubblico esclude la ricettazione per il giornalista

di Patriza Maciocchi

L’interesse ad informare la collettività, può scriminare il giornalista dal reato di ricettazione.

Partendo da questo principio, adottato sulla scia della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo, la Cassazione (sentenza 38277) ha annullato con rinvio la condanna per ricettazione a carico di Nuzzi e Belpietro per aver acquisito un Cd rom con telefonate illecitamente registrate. La condanna, a 10 mesi e 20 giorni di reclusione, è relativa al processo perla campagna diffamatoria che sarebbe stata ordita e finanziata nove anni fa dal patron dei supermercati Esselunga Bernardo Caprotti, morto nel 2016, ai danni della concorrente Coop Lombardia. Per i giudici, i giornalisti erano consapevoli della provenienza illecita delle notizie pubblicate, che si sono rivelate vere. L’appello bis dovrà appurare se la campagna di “Libero” apportasse un contributo a un dibattito pubblico su un tema di interesse generale. La Cassazione ricorda che la Cedu, ha affermato che la scriminate del diritto di cronaca può essere configurata non solo per i reati commessi con la pubblicazione della notizia, ma anche per quelli compiuti per procacciarsela.

Corte di cassazione - Sentenza 38277/2019

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