Amministrativo

Caso Maugeri, la Corte dei conti condanna anche i privati

di Gianni Trovati

Con la sentenza 231/2019 diffusa ieri, la sezione giurisdizionale della Corte dei conti Lombardia non si è limitata a riconoscere un danno erariale da 47,5 milioni a carico dell’ex presidente della Regione Roberto Formigoni, della Fondazione e di Umberto Maugeri, Costantino Passerino, Pierangelo Daccò e Antonio Simone. Proprio l’elenco dei condannati, in solido fra loro, indica la novità della sentenza. Perché il danno erariale, e quindi l’obbligo di rifondere le casse pubbliche, oltre all’ex amministratore Formigoni si allarga non solo a un ente di diritto privato come la Fondazione Maugeri, ma anche gli intermediari Daccò e Simone che secondo il processo penale hanno tradotto in tangenti per Formigoni una quota dei fondi extra riconosciuti da Regione Lombardia soprattutto per le «funzioni non tariffabili». A definire i confini del danno erariale, scrivono i magistrati contabili, è il «rapporto di servizio» che si crea fra la Pa e i soggetti che ricevono fondi pubblici in base a norme o programmi amministrativi. E questo rapporto di servizio può estendersi a soggetti «formalmente estranei all’apparato pubblico» che «si siano resi compartecipi dello sviamento di risorse pubbliche» per arricchirsi.

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