Professione e Mercato

Studi legali: un anno di fusioni, partnership e apertura di nuove sedi

di Elena Pasquini

Il terremoto nel panorama degli studi legali nel 2015? Probabilmente si chiama Dentons e forse non avrebbe avuto la magnitudo registrata se non si fosse portato con sè Federico Sutti, il manager che per un ventennio ha gestito per l'Italia le fortune di DLA Piper, e un consistente team di collaboratori.

Se il sismografo di ottobre è stato tanto in altalena, non si può dire che il resto dell'anno sia stato “in equilibrio”. Il 2015 è stato infatti ricchissimo di lateral hire, di fusioni, di partnership, di aperture di nuove sedi. Un fermento diffuso, con alcuni protagonisti indiscussi e alcune direttive di sviluppo, nei territori come nelle practice, che hanno caratterizzato soprattutto gli ultimi mesi dell'anno.
Oltre che nei numeri, indubbiamente interessanti, infatti, meritano attenzione gli incarichi ricoperti da chi ha deciso di spostarsi e dalle ricadute che queste scelte hanno poi avuto negli studi di provenienza e in quelli di destinazione.

Pensiamo a Filippo Canepa, da gennaio partner in Osbone Clarke. In precedenza era managing partner in R&P Legal e nella valigia ha messo anche il suo team specializzato in ristrutturazione del debito (Barbara Schiavo, Matteo Lamperti, Maurizio Zonca, Esmeralda Cassano). E che dire di Giuseppe Loffreda? La sua scelta di lasciare Legance per spostarsi in Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli e Partners ha “regalato” a quest'ultimo studio un dipartimento – quello in diritto della navigazione e dei trasporti – che prima non aveva. Come è accaduto con l'ingresso di Pietro Rovati in Riolo Calderaro Crisostomo (RCC), alla guida della practice Real estate aperta con il suo arrivo.

Sottrazione di un certo peso anche per Ashurst che ha lasciato partire Francesco De Gennaro e Luca Magrini (ora in DLA Piper insieme ad altri sette colleghi dello studio) e rilancia accogliendo l'ex managing partner BonelliErede, Elena Giuffrè.

Colpo grosso in Novembre per LCA studio legale: con Giulio Azzaretto e Matteo Moretti entra in studio il team Tax di Miccinesi e Associati e, in parallelo, ha chiuso l'accordo per cui i collaboratori dello studio legale Becich e Associati sono confluiti nel perimetro LCA, con Stefano Becich e Barbara Corbella, specializzati in diritto del lavoro, nuovi of counsel.

E questo solo per citare alcuni dei movimenti che hanno caratterizzato l'anno. D'altra parte la scelta di Dentons di investire in Italia è la superficie di un articolato e rinnovato interesse dei grandi studi legali internazionali nei confronti del mercato legale italiano e, più nel complesso, del sistema Paese. A dare il polso di questo movimento magmatico ma costante negli ultimi 12 mesi sono state le nuove nomine che hanno certamente premiato figure professionali complete e competitive ma, insieme, hanno aperto alla partecipazione degli avvocati italiani alle decisioni globali degli studi.
Ad aprile, per esempio, DLA Piper ha affidato a Francesco Novelli il ruolo di coordinamento su scala globale nel settore energia dello studio, una di quelle aree considerate “centrali” nelle prospettive future. Tra giugno e luglio è stato poi Bird & Bird a nominare tre nuovi co-heads in settori distinti. Giovanni Galimberti e Raimondo Maggiore, per l'Italia, Eleonora Briolini per l'International Tax group; mentre ottobre è stato spettatore dell'ingresso di Davide Proverbio nel partnership board EUME (Europe Middle East) di King & Wood Mallesons, il primo italiano a ricevere una nomina simile.

Una girandola di nomine, un turbinio di spostamenti, alcuni dei quali operativi a partire da questo mese di gennaio. L'incarico di leader della corporate and M&A practice di Edward Braham in Freshfields Bruckhaus Deringer LLP, per esempio, o la nomina a socio di Paolo Marzetta e Nicola Saccardo in Maisto e Associati.

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