Professione e Mercato

Commercialisti e avvocati all’appello dell’economia green

di Valeria Uva

Esg, Csr, Dnf . È in questo perimetro di sigle che si sta sviluppando il mercato della consulenza legale e contabile su sostenibilità ed economia green. E non certo per l’ “effetto Greta” : prima ancora che si rafforzasse la coscienza ambientalista di aziende, pubbliche amministrazioni e fornitori, la crescita è avvenuta per legge. E ora, quando l’impatto del green new deal europeo e italiano comincerà a diventare concreto, molti professionisti saranno già in prima linea.

La prima spinta normativa

Dal 2017 grandi aziende, banche e assicurazioni devono allegare al tradizionale bilancio anche un report non finanziario (Dnf, dichiarazione non finanziaria) con le loro scelte Esg (environmental, social and governance) che ispirano l’azienda e le azioni intraprese in tema di Csr (corporate social responsability.) È l’effetto del Dlgs 254/2016, che ha reso obbligatorio il bilancio di sostenibilità per società quotate, banche e assicurazioni. Una normativa che ha rotto il ghiaccio: secondo il documento del Consiglio nazionale dei commercialisti (Cndcec) su “Sostenibilità aziendale e sviluppo professionale” del luglio scorso, nel 2017 erano 322 i report di corporate responsability depositati. Un numero certo esiguo ma non completo. Sempre il Consiglio nazionale segnala l’effetto emulazione: «In Italia - si legge nel documento - anche la maggior parte delle grandi aziende non quotate e delle grandi organizzazioni redige e pubblica un report di sostenibilità (...) soprattutto (ma non solo) per i benefici reputazionali».

Nei report la sostenibilità è intesa in senso ampio: si valutano non solo l’impronta ecologica degli impianti, ma anche l’attenzione al benessere dei dipendenti (welfare, diritti umani, parità di genere e diversity ad esempio) e all’impatto sulla collettività circostante (il territorio). Tutte misure e azioni da tradurre in veri e propri indici economico-contabili, secondo i più comuni standard internazionali. Un’attività che per i professionisti esperti (commercialisti e revisori, soprattutto ma anche legali) va sotto l’ampio cappello della consulenza e reportistica in Csr.

Sempre per legge (Codice del terzo settore del 2017) poi è scattato l’obbligo di redigere e depositare il bilancio sociale anche per i più grandi enti del no profit («diverse migliaia» calcola il Cndcec). E  l’ultima spinta arriverà con il piano di azione della Ue che invita le banche a dotarsi nei prossimi anni di criteri Esg nelle valutazioni del merito di credito anche delle Pmi.

«Si aprono ulteriori spazi di mercato per i consulenti - commenta Massimo Scotton, consigliere Cndcec - perché anche le imprese più piccole per sopravvivere avranno bisogno di rileggersi in chiave sostenibile e i commercialisti possono affiancarle». Ma devono cambiare approccio: «Occorre abbandonare il semplice adempimento fiscale - sottolinea Scotton -. Il commercialista deve tornare alle radici e rileggere i fondamentali dell’azienda che ormai sta in piedi solo se crea valore sostenibile nel lungo termine».

I report di sostenibilità vanno poi anche asseverati (almeno quelli obbligatori): un’altra nicchia promettente che il documento Cndcec individua per i professionisti contabili. Ed è proprio a questi temi che sarà dedicato il prossimo congresso nazionale del Cndcec, previsto a ottobre a Genova.

Le altre attività

Sempre più richiesta anche la due diligence ambientale, da svolgere prima di un’operazione M&A: «Chi compra un’azienda vuol capire come è gestita anche sotto il profilo della sostenibilità - spiega Lorenzo Solimene, associate partner di Kpmg nel team dei sustainability services -. Analizziamo con tool specifici tutti i profili di rischio e le opportunità Esg, dalla operation ai pericoli legati alla supply chain». Ey in Italia ha dal 2011 un team Climate change & sustainability services: «È arrivato a comprendere più di 70 persone - spiega Francesca Giraudo, Hr director - e dal 2015 a oggi il suo fatturato è aumentato del 130 per cento. A dimostrazione della crescente attenzione delle aziende ad adottare un piano un sostenibilità».

Qualcun’altro ha fatto della sostenibilità un terreno di sperimentazione: proprio in questi giorni Lexjus Sinacta ha annunciato la nascita di Esg Lab, creato con uno spin off dell’università Sant’Anna di Pisa per fare ricerca su economia circolare, fattori Esg, investimenti e finanza sostenibile.

Ai legali che si occupano di diritto ambientale il mercato chiede sempre più compliance con le tante normative di settore: «L’enviromental fitness check rappresenta per noi più di un terzo del fatturato - sottolinea David Röttgen, tra i fondatori di Ambientalex -, non per moda ma perché le aziende temono oltre alle sanzioni anche la perdita di autorizzazioni, finanziamenti e reputazione».

E aggiunge: «Per fare l’“ecoavvocato”non basta la passione per l’ambiente: bisogna conoscere gli aspetti tecnici e le filiere, occorre essere disposti a lasciare a casa l’abito elegante e indossare gli stivali e scendere in campo».


La finanza green Dlgs 254/2016

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