Civile

Rc formato famiglia, l’auto di papà passa lo sconto al figlio

di Maurizio Caprino

Le agevolazioni “Bersani” per le assicurazioni Rc auto “in famiglia” si allargano a tutto campo: si potrà far inquadrare nella stessa classe di merito bonus malus qualsiasi veicolo di proprietà di un membro del nucleo familiare. Una novità che da sempre è stata osteggiata dalle compagnie assicurative, per il rischio di conseguenze destabilizzanti sui conti della Rc auto. E che ora spunta fra gli emendamenti al decreto fiscale approvati in commissione.

In sostanza, la “Bersani” del 2007 riconosceva agevolazioni limitate: si aveva diritto alla stessa classe di merito attribuita al veicolo intestato al componente della famiglia più “virtuoso” soltanto stipulando ex novo un ulteriore contratto assicurativo. Quindi, occorreva che ci fosse l’acquisto di un ulteriore veicolo, non importa se nuovo o usato. O che, al più, venisse riutilizzato (e conseguentemente riassicurato) un vecchio mezzo rimasto a lungo fermo e senza copertura Rc auto. Non solo: il nuovo veicolo assicurato doveva essere della stessa categoria di quello meglio piazzato.

Ora nel decreto fiscale un emendamento - presentato dai deputati Caso, Grimaldi, Topo e De Luca e approvato dalla commissione Bilancio della Camera - abolisce i paletti. Con due conseguenze fondamentali:

la “Bersani” diventa applicabile anche in fase di rinnovo di contratto, quindi vale anche per i veicoli che si trovano già nel perimetro del nucleo familiare;

non è più necessario che il veicolo sia della stessa categoria.

Così, prima la normativa agevolava per esempio il figlio neopatentato riconoscendogli la prima classe di bonus malus maturata dal padre o dalla madre sulla loro vettura, ma solo a patto che il figlio guidasse un’altra vettura. Adesso verrà agevolato anche il figlio in scooter.

Questa novità rischia di alterare gli equilibri tariffari, perché somma due criticità: quella legata alla maggiore rischiosità dei conducenti giovani (già introdotta parzialmente dalla “Bersani” originaria) a quella dovuta al fatto che ciclomotori e motocicli sono più soggetti a causare incidenti (non di rado anche con lesioni a eventuali trasportati, il che grava non poco sui costi di risarcimento).

Per questo è prevedibile che le assicurazioni critichino la novità e ne chiedano l’abolizione. Tanto più che alla Camera è stato presentato anche un altro disegno di legge che rispolvera - sia pure in chiave rivista - le vecchie proposte per garantire a chiunque sia in prima classe una tariffa unica, indipendentemente dalla sua provincia di residenza. Proposte sempre bocciate proprio perché l’Ania (l’associazione delle compagnie) ha fatto sempre notare che per coprire i maggiori costi dei risarcimenti registrati nelle province più a rischio (principalmente meridionali) occorre far salire i premi pagati da chi risiede in tutto il resto del Paese. E va considerato che ormai in prima classe si trova la maggior parte degli assicurati.

Le compagnie contavano di stemperare le tensioni man mano che si fosse diffusa la scatola nera,”spinta” dalle compagnie nelle zone più a rischio.

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