Professione e Mercato

Effetto coronavirus sui contratti: gli avvocati “rileggono” le clausole di forza maggiore

di Valeria Uva

Sul coronavirus e sull’impatto che lascerà nei clienti dei grandi studi d’affari è ancora presto per azzardare “legal prediction”. Molto, naturalmente, dipenderà da quanto durerà l’emergenza e da quanto sarà estesa l’area di contagio.

La contrattualistica

Però a pochi giorni dal diffondersi del virus in Italia, questa esperienza ha già cambiato l’operatività degli studi legali, lasciando alcuni insegnamenti che resteranno validi anche a emergenza cessata. Ad esempio sull’ampio fronte della contrattualistica. «Diciamo la verità - commenta Gualtiero Dragotti di Dla Piper -, le clausole relative alla forza maggiore finora erano un po’ la cenerentola dei contratti: non le leggeva nessuno». Ora, invece, sono passate al microscopio e redatte con un’attenzione del tutto particolare. Anche lo studio Nunziante Magrone ha elaborato una dettagliata analisi dei casi in cui è possibile appellarsi alla forza maggior quale causa di non imputabilità dell’inadempimento contrattuale a beneficio dei propri clienti.

Il commercio internazionale

Analoghe questioni sono state affrontate anche da Cba che sulle conseguenze del virus ha approntato una task force. I nodi più complicati sono insorti nel commercio internazionale - fa notare lo studio legale e tributario - con l’eventuale applicabilità di leggi diverse o anche di provvedimenti e documenti emessi da organismi stranieri, come ad esempio i certificati di forza maggiore emessi in Cina dal Ccpit, (China council for the promotion of international trade) di cui va valutata la rilevanza e gli effetti nei rapporti commerciali.

Allo stesso modo l’esperienza potrebbe portare a una revisione delle clausole sui tempi di consegna delle merci: finora non erano mai negoziati, in un mondo in cui le merci non incontravano di fatto ostacoli; ora, invece, sono spuntate limitazioni, fermi e barriere impreviste. Tutte esperienze destinate a lasciare un segno nei rapporti commerciali anche a emergenza conclusa.

Il diritto fiscale

Numerose sono anche le questioni di diritto fiscale. Sempre Cba segnala, ad esempio, la deducibilità o meno dal reddito dell’impresa degli oneri straordinari sostenuti e l’incertezza sul regime fiscale degli eventuali contributi, in denaro o in natura, riconosciuti ai dipendenti. Tutte questioni che dovranno essere dipanate e che resteranno anche se dovessero verificarsi altre emergenze.

Da aggiornare nei prossimi mesi anche i modelli 231 aziendali, come segnala Portolano Cavallo: il decreto 231 richiede la compliance anche per le norme sulla sicurezza dei lavoratori e l’emergenza coronavirus porta con sé l’obbligo di aggiornare il documento di valutazione dei rischi per i profili legati al rischio biologico.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©