Civile

Diritto d'autore: la violazione prova già il danno

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di Patrizia Maciocchi

Per il risarcimento dei danni in caso di violazione del diritto d'autore non servono le prove dei pregiudizi subìti. La Corte di cassazione, con la sentenza 14060 depositata ieri, dà partita vinta agli autori di una mostra sul quale Rai Sat Spa aveva realizzato un servizio messo in onda senza il loro consenso e senza un corrispettivo.

L'accusa da parte dei titolari del diritto era anche quella di aver ecceduto nella critica e di non aver rispettato i contenuti del vernissage violando così i diritti d'autore e quelli relativi allo sfruttamento economico dell'evento. Dal canto suo la Rai sollevava delle perplessità sul fatto che il danno morale potesse essere risarcito solo sulla base di un generico turbamento d'animo lamentato in primo grado, senza una concreta indicazione di fatti precisi anche relativi al malessere affermato. Ma la Suprema corte non ha dubbi: l'accertamento della violazione del diritto dell'autore di disporre dell'esclusiva della sua opera è già una prova del pregiudizio. E il titolare ha il solo onere di dimostrare l'estensione del danno. Per quanto riguarda l'entità valgono le regole che prevedono, in via estrema, anche il ricorso alla liquidazione equitativa.

Corte di Cassazione – Sezione I – Sentenza 7 luglio 2015 n.14060

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