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Obbligo di nomina: in Italia criteri severi

Diverse le soluzioni adottate in Europa per la definizione delle soglie che rendono obbligatoria la revisione del bilancio nelle entità minori, pur nel quadro dei limiti e delle regole definiti dalla Direttiva 2013/34/Ue, cosiddetta Accountancy.

Nel nord Europa prevale generalmente la filosofia delle soglie limitate. In Finlandia è sufficiente un attivo di bilancio superiore a 100mila euro, ricavi superiori 200mila e tre dipendenti perchè la revisione diventi obbligatoria. In Svezia le soglie sono di poco superiori (150mila, 300mila e sempre tre dipendenti), e la possibilità di elevarle è stata esaminata, affidando nel 2017 ad un organismo istituzionale ed indipendente (Swedish National Audit Office) lo studio sugli effetti in termini di costo e beneficio. La conclusione fu che l’esenzione dalla revisione crea sistemicamente più costi rispetto a quelli che elimina, aumentando il rischio di errori significativi nei bilanci, di comportamenti fiscalmente scorretti e di veri e propri reati contabili.

Altrove in Europa la tendenza è opposta. Le soglie in Francia erano sino al 2018 piuttosto contenute e diverse in relazione alla tipologia di società. I limiti più elevati prevedevano attivo di bilancio di 1,55 milioni e ricavi di esercizio per 3,1 milioni, oltre che più di 50 dipendenti. Da giugno 2019 sono stati adottati limiti molto più elevati (si veda la grafica in basso), secondo una politica opposta a quella svedese.

L’Italia, con il Codice della crisi si è avvicinata al Nord Europa. Nonostante i valori inizialmente fissate dal Codice (2 milioni di ricavi, 2 di attivo e 10 dipendenti) siano stati rivisti al rialzo dalla legge di conversione del Dl sblocca cantieri, le soglie italiane risultano fra le più contenute.

Le soglie nei diversi Paesi europei

Le posizioni segnalati dai diversi Paesi europei

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