Professione e Mercato

La ricongiunzione e il cumulo avvicinano l’uscita dal lavoro

di Antonello Orlando

I liberi professionisti iscritti a una Cassa previdenziale hanno oggi la possibilità di scegliere come incrementare il valore del futuro assegno pensionistico, nonché di avvicinarlo. Spesso le due strade sono fra loro non strettamente connesse.

Dal 2017, gli iscritti alle Casse hanno accesso al nuovo cumulo contributivo gratuito: con la legge 232/2016 questa norma ha ampliato la propria portata, includendo tutte le Casse professionali e consentendo di cumulare i contributi non solo per raggiungere la pensione di vecchiaia, ma anche quella anticipata. Il cumulo funziona in modo diverso per la vecchiaia o per la pensione anticipata.

Nel primo caso il professionista acquisirà un’unica pensione, ma ‘modulare': Inps e la Cassa erogheranno cioè l'assegno considerando l'anzianità contributiva complessiva, ma assegnando la corrispondente quota di pensione solo al compimento del requisito anagrafico interno. Un avvocato con 30 anni di contributi in Cassa forense e 5 anni nel fondo dei dipendenti Inps, all’età di 67 anni potrà chiedere la pensione di vecchiaia, percependo a 67 anni la quota (meno significativa) a carico di Inps e a 70 anni (età prevista dal 2021 dal regolamento) la quota più consistente legata ai 30 anni di contribuzione dalla Cassa forense.

Nel caso della pensione anticipata, i requisiti vigenti nel mondo Inps saranno contemporaneamente validi sia per le Casse sia per le gestioni dell’Istituto: il consulente del lavoro che abbia aggiunto a 10 anni di contributi in Inps, altri 32 anni e 10 mesi presso Enpacl, potrà richiedere la pensione anticipata in cumulo che, dopo 3 mesi di finestra, gli sarà assegnata. Se si mette a sistema questa possibilità gratuita con quella del sistema del riscatto light Inps che può essere agevolato nei periodi del metodo contributivo (decreto legge 4/2019), rivestirà non poco interesse l’opportunità di riscattare in modo agevolato in Inps per poi utilizzare il cumulo gratuito e anticipare la pensione.

Ma attenzione: se tale strada sembra la più economica, non sempre è la più conveniente. Più di una Cassa (Inarcassa, Cnpadc) prevede che se il richiedente non ha maturato il requisito contributivo per l’accesso alla pensione della Cassa, la quota erogata dall’ente previdenziale per iscritti all’Albo sarà comunque calcolata con il metodo contributivo. Un commercialista di 61 anni con 30 anni di contributi nella Cassa e 13 anni in Inps, avendo meno di 38 anni di contributi presso la Cnpadc perderà la quota di metodo reddituale che altrimenti avrebbe percepito, convertendosi al metodo contributivo nell’intera posizione della Cassa.

Ecco perché in alcuni casi continuerà a convenire la ricongiunzione, prevista dalla legge 45/1990 e oggi sdoganata anche nei confronti della Gestione separata Inps grazie a una sentenza della Corte di Cassazione (n. 26039/2019): attraverso questo meccanismo i contributi trasleranno da una gestione all’altra, convertendosi alle regole di calcolo e di decorrenza delle pensioni proprie di ciascuna Cassa che li accoglierà. Il costo dell’onere di ricongiunzione, rateizzabile e completamente deducibile dal reddito, potrà essere ammortizzato e fonte di un considerevole risparmio fiscale.

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