Professione e Mercato

Atti notarili a distanza e Covid: quel difficile connubio tra demateralizzazione e presenza

In che modo il notaio può esercitare la pubblica funzione, nella più completa sicurezza e apprestando la più adeguata tutela?

di Gianluca Abbate e Gabriele Sepio

Atti notarili a distanza come conseguenza delle restrizioni da Covid-19.  Una tema di cui si è discusso in questa fase epidemiologica, anche con riferimento all’esigenza di distanziamento sociale.

 Tuttavia, al momento, sembrerebbero emergere criticità tali da porre detta ipotetica riforma sotto la lente di controlli severi, al fine di tutelare la sicurezza dei traffici giuridici e la solennità e regolarità degli atti notarili. Proviamo ad entrare più nel dettaglio.

Pensiamo prima di tutto alla complessità di accertamento, da remoto, dell’identità delle parti e delle loro determinazioni, alla difficoltà di verificare l’effettiva sussistenza di situazioni di incapacità di agire, di circonvenzione, di violenza e alterazione dell’integrità della volontà negoziale. Circostanze queste che, ovviamente, con la presenza fisica del notaio, in qualità di pubblico ufficiale, assumono connotati radicalmente diversi. Ma non solo, a queste problematiche si legano anche questioni inerenti alla sicurezza informatica, come la localizzazione delle parti contraenti o le possibili violazioni della normativa in materia di privacy. La contrattazione a distanza, peraltro, porterebbe con sé un’ulteriore questione da valutare con attenzione. Ovvero il tema dell’affievolimento dei controlli antiriciclaggio: l’incremento delle attività in remoto e la crisi economica indotta dall’emergenza pandemica, infatti, destano allarme in ordine ai pericoli di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.

 Alle considerazioni sopra svolte, occorre aggiungere alcune riflessioni ulteriori, soprattutto con riferimento all’innegabile circostanza che le transazioni notarili sono fondate sulla personalità della prestazione e sul rapporto diretto e personale del cliente con il pubblico ufficiale. Aspetto quest’ultimo che, nell’ambito della contrattazione a distanza, potrebbe condurre a un “depotenziamento” delle garanzie di legalità, con il rischio aggiuntivo, da non sottovalutare, di recare pregiudizio soprattutto agli utenti che non hanno dimestichezza con i nuovi mezzi informatici.

Se da un lato, dunque, è evidente che a causa della dematerializzazione dell’atto pubblico potrebbe assistersi a una drastica riduzione della solennità dello stesso e delle garanzie di legalità, dall’altro vi è chi evidenzia la necessità di tenersi al passo con i tempi, particolarmente nella contingente era storica.

In che modo, pertanto, restando in tema di atti a distanza, il notaio può esercitare la pubblica funzione, nella più completa sicurezza e apprestando la più adeguata tutela ai consumatori? E’ possibile farlo attraverso una piattaforma ad hoc?

Domande queste che necessitano di un’analisi approfondita, proprio in forza dei grandissimi rischi che portano con sé. Senza dubbio, la digitalizzazione può essere uno strumento per implementare le transazioni notarili, ferma restando, però, la necessità di rispettare quegli standards irrinunciabili che caratterizzano l’espletamento della funzione pubblica assegnata al notaio.

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