Professione e Mercato

TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI "longh cumè la fabrica del domm" (lungo come la Fabbrica del Duomo)

Lungo come la fabbrica del Duomo

di Mattia Dalla Costa*

La scelta di Milano in sostituzione della sede di Londra (venuta meno a seguito della Brexit e dalla volontà del Governo inglese, espressa in data 20 luglio 2020, di ritirare la ratifica dell'Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti) è una decisione strategica per l'Italia e non solo per la Lombardia o Milano: il "sistema brevettuale ed industriale italiano" e la comunità IP ne trarrebbero un beneficio di lunga durata ed il "sistema paese" ne uscirebbe rafforzato sia sul piano della ricaduta economica (si parla di alcune centinaia di milioni di Euro di indotto) che competitivo.

Inoltre, si tratta un passo politico importante per riaffermare il ruolo apicale dell'Italia nell'ambito UE, ora più che mai essenziale a seguito della ridistribuzione temporanea delle competenze della sezione di Londra alla sezione di Monaco di Baviera ed alla sede centrale di Parigi ed in ragione dell'impasse tedesco derivante dal fatto che la Repubblica Federale Tedesca deve ancora ratificare l'Accordo TUB a causa di diversi ricorsi costituzionali interni che ne hanno – ad oggi- bloccato l'adesione.

A ciò si aggiunga che la candidatura dell'Italia non è casuale o meramente politica nell'ambito degli assetti istituzionali comunitari, ma risponde alla previsione dell'art. 89 dell'Accordo TUB, secondo cui la condizione per l'entrata in vigore dell'Accordo è il deposito dello strumento di ratifica da parte dei tre Stati nei quali il maggior numero di brevetti europei aveva effetto nell'anno precedente (2012) a quello in cui ha avuto luogo la firma dell'Accordo (2013): ossia Repubblica Federale Tedesca, Francia e Regno Unito, ma -ora- Italia.

L'Italia ha infatti firmato l'Accordo nel 2013 e a fronte del recesso del Regno Unito è formalmente il terzo Stato che nel 2012 aveva il maggior numero di brevetti europei. In ragione di tali considerazioni ed in qualità di Presidente di LES Italia, mi sono sentito in dovere di unire le altre associazioni IP italiane per sostenere una netta presa di posizione a favore della candidatura di Milano presso il Governo e gli altri soggetti istituzionali di riferimento. L'invito è stato accolto con entusiasmo da Paolina Testa, Presidente di AIPPI Gruppo Italiano, e poi dai Presidenti di AICIPI (Sergio Lasca), Collegio (Mauro Eccetto), FAPAV (Federico Bagnoli Rossi), FIMI (Enzo Mazza), INDICAM (Mario Peserico), Ordine degli Avvocati di Milano (Vinicio S. Nardo) e Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano (Marcella Caradonna).

Ne sono seguite una serie di comunicazioni e due lettere formali affinché il Governo si adoperasse per sollecitare l'entrata in vigore del TUB senza ulteriori ritardi e soprattutto avanzasse al più presto la candidatura di Milano in sostituzione alla sezione di Londra.

Il risultato è stato un compromesso, secondo quanto riportato dal Ministero degli Affari Esteri (MAECI). In occasione della riunione dello scorso 10 settembre, il Comitato Preparatorio TUB, che non si riuniva dal marzo 2017 (!), ha confermato la volontà di assicurare l'entrata in vigore del TUB non appena sarà completato l'iter delle ratifiche e, per consentirlo, ha appunto approvato una provvisoria ridistribuzione di competenze della sezione di Londra fra le sedi di Parigi e Monaco, a condizione tuttavia che si tratti di una soluzione di breve periodo, in attesa che l'Accordo entri in vigore e che l'Italia possa avviare, d'intesa con gli altri Stati firmatari, la procedura di modifica dell'Accordo per includere Milano quale terza sede della divisione centrale del Tribunale.

Nel corso di tale incontro, l'Italia aveva infatti preannunciato l'intenzione di presentare la candidatura di Milano quale nuova sede TUB in sostituzione di Londra. Considerata l'estrema importanza di tale attribuzione e il ruolo essenziale che l'Italia deve rappresentare nel panorama brevettuale europeo (pensiamo al gran numero di cause presso le nostre corti rispetto all'esiguità in altri Stati), LES Italia continuerà insieme alle altre associazione IP italiane e agli Ordini di riferimento (Consulenti in Proprietà Industriale, Avvocati e Dottori Commercialisti) ad esercitare ogni pressione possibile perché il Governo confermi la candidatura di Milano e sia resa possibile la definitiva assegnazione a Milano della nuova sezione della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti.

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Presidente LES (Licensing Executives Society) Italia
Avvocato e Rechtsanwalt, Partner CBA

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