Società

Le Società Benefit: volano per un'economia generativa

Incentivate dall'ultimo Decreto Rilancio con un fondo specifico che ha riconosciuto il credito di imposta (solo in compensazione) pari al 50% delle spese per la costituzione o la trasformazione in Società Benefit. Per le FB anche un fondo "Promozione del sistema delle società benefit"

di Nereo Landini*

L'attuale emergenza sanitaria che ha avuto e sta avendo un impatto dirompente sui mercati e sull'economia, ha messo in discussione il ruolo stesso dell'impresa, che necessariamente dovrà evolversi per assecondare nuovi valori. La pandemia sta, infatti, cambiando per primi i consumatori, non solo nei loro parametri di revisione della spesa, ma anche ad una maggior attenzione negli acquisti, sempre più basati sull'etica e sulla trasparenza dell'imprenditore.

Alle aziende si presenta oggi uno strumento per assecondare la transizione verso un sistema economico-sociale più etico: sposare la vision delle Benefit Corporation (B-Corp) e diventare (o costituirsi come) Società Benefit (SB), di cui alla Legge 28 dicembre 2015, n. 208, commi 376-383 e allagati 4 e 5. L'impresa, infatti, può nascere benefit, oppure trasformarsi in un secondo momento. La scelta di trasformarsi in società benefit è volontaria: tutte le tipologie societarie previste dal Titolo V del Codice Civile possono utilizzare il modello della società benefit inserendo nell'oggetto sociale gli scopi di beneficio comune generale e specifico.

Soddisfacendo i più elevati standard di performance sociale, ambientale, di trasparenza e responsabilità, la SB utilizza il proprio business come leva per la soluzione di problemi ambientali e sociali con tre tratti unici e distintivi:
a) persegue lo scopo esplicito di avere un impatto positivo sulla società e l'ambiente – i doveri dei manager infatti devono tenere in considerazione interessi altri rispetto a quelli finanziari degli azionisti;
b) annualmente rende note le performance sociali ed ambientali utilizzando un'analisi di un organismo esterno comprensibile, credibile, indipendente e trasparente;
c) le SB offrono agli azionisti un diritto privato di azione, chiamato "benefit enforcement", che possono esercitare per far rispettare la mission aziendale, qualora l'azienda non sia riuscita a perseguire gli obiettivi prefissati.

Diversi recenti studi dimostrano che, sebbene siamo già al "benessere multidirezionale" occorra combattere un "deficit di senso", di motivazione: solo se le persone trovano il senso di quello che sono e di quello che fanno possono essere felici. E la felicità e il benessere dei propri stakeholder sono sovente menzionati nell'oggetto delle Società Benefit.

Questo nuovo paradigma aziendale contempla oltre allo scopo tradizionale di massimizzare l'utile per i soci, quello di impegnarsi a perseguire uno scopo aggiuntivo, destinare una parte delle proprie risorse gestionali ed economiche al perseguimento della crescita del benessere di persone e comunità, alla conservazione e al recupero di beni del patrimonio artistico e archeologico presenti nel luogo ove operano o sul territorio nazionale, alla diffusione e al sostegno delle attività culturali e sociali, alla promozione con ogni mezzo di finalità rivolte alla collettività e volte ad incrementare il benessere sociale e ambientale.

Le Società Benefit, tenute a redigere annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, utilizzano standard di valutazione esterni (Standards GRI, il Sustainability Index Dow Jones, l'ISO 26000, il B Impact Assessment) che comprendono specifiche aree di valutazione riguardanti:
• il governo d'impresa, per valutare il grado di trasparenza e responsabilità della società nel perseguimento delle finalità di beneficio comune;
• le relazioni con i dipendenti e i collaboratori in termini di retribuzioni e benefit, formazione e opportunità di crescita personale, qualità dell'ambiente di lavoro, comunicazione interna, flessibilità e sicurezza del lavoro;
• gli altri portatori d'interesse, per valutare le relazioni della società con i propri fornitori, con il territorio e le comunità locali in cui opera, le azioni di volontariato, le donazioni, le attività culturali e sociali, e ogni azione di supporto allo sviluppo locale e della propria catena di fornitura;
• l'ambiente, per valutare gli impatti della società, con una prospettiva di ciclo di vita dei prodotti e dei servizi in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi, processi logistici e di distribuzione.

Convertirsi in una Società Benefit, quindi, conviene poiché aumenta la reputazione aziendale e la capacità attrattiva e retentiva di clienti e di talenti.

Le SB sono anche incentivate dall'ultimo Decreto Rilancio, che ha stanziato un fondo specifico ed ha riconosciuto il credito di imposta (solo in compensazione) pari al 50% delle spese per la costituzione o la trasformazione in Società Benefit, oltre ad un fondo "Promozione del sistema delle società benefit", al fine di sostenere il rafforzamento, nell'intero territorio nazionale, del sistema delle SB. Certamente si potrebbe fare di più, ma in un Paese dove rischiamo di perdere il treno con i 209 miliardi di euro del Recovery Fund per instabilità politica e gli scontri di potere per gestirlo, non possiamo pretendere di più.

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*Corporate compliance and management di Marazzi & Associati

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