Penale

Sequestrabile il pc dell’avvocato

di Patrizia Maciocchi

Legittimo il sequestro del computer e della documentazione informatica dell’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open, indagato per traffico di influenze illecite. La Cassazione, con la sentenza 12094, dichiara inammissibile il ricorso del professionista, indagato per il reato previsto dall’articolo346-bis del Codice penale, nell’ambito dell’inchiesta relativa ai suoi rapporti economici con la Fondazione Open e il gruppo Toto.

Per la difesa l’ordinanza doveva considerarsi nulla perché il sequestro non era mirato, ma esteso a tutta la documentazione informatica e al Pc. C’era stata, ad avviso del ricorrente, un’acquisizione sproporzionata di tutti i documenti collegati alla Fondazione che andava oltre i rapporti indicati dalla Procura. In più la difesa negava il collegamento tra i dati acquisiti e l’ oggetto dell’ indagine. Per la Cassazione il sequestro è stato eseguito corettamente su “prove” informatiche legate alle accuse e, in particolare, ai passaggi di cospicue somme di denaro tra il professionista il gruppo Toto e la fondazione Open. Trasferimenti che si potevano «prospettare come illeciti perché ispirati ad un intento dissimulatorio». I giudici chiariscono che è sequestrabile non solo il corpo del reato ma anche tutto ciò che è pertinente e strumentale al suo accertamento. Corretta la procedura seguita per gradi. Prima sono stati individuati i dispositivi informatici per estrarre poi, selettivamente, le copie forensi. Quanto al personal computer , all’estrazione della copia, è seguita l’immediata fissazione della data , a distanza di sette giorni, in cui il consulente tecnico avrebbe “scelto” i documenti rilevanti procedendo subito a restituire il resto. Il tutto sotto il controllo del Pm.

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