Penale

Droghe leggere, aggravante oltre i due chili

di Giovanni Negri

L’aggravante dell’ingente quantità scatta con il possesso di oltre 2 chili di principio attivo; per le droghe pesanti quando è superato il limite fissato dal valore soglia della sostanza moltiplicato per 2mila, espresso in milligrammi (per esempio, 750 milligrammi per la cocaina, 250 milligrammi per l’eroina).

In questi termini conclude la sentenza delle Sezioni unite penali n. 14722 depositata ieri, con la quale è stato sciolto un nodo interpretativo che aveva visto dividersi le Sezioni semplici.

Difficoltà comunque emersa dopo che nel 2014, per effetto dell’intervento della Corte costituzionale, tornò di attualità la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti.

Per la sentenza va confermato in linea di massima quanto affermato dal precedente intervento sempre a Sezioni unite (sentenza n. 36258), con la necessità però di precisarne meglio le conclusioni per quanto riguarda le droghe leggere e in particolare l’individuazione puntuale dei fattori della moltiplicazione il cui prodotto determina il confine dell’ingente quantità, discrimine per l’applicazione dell’aggravante.

Tutto nasce infatti da un’imprecisione della sentenza del 2012 che, individuato in 2mila il moltiplicatore del dato numerico (costituito dal valore soglia di principio attivo, cioè la quantità massima detenibile) da utilizzare come primo fattore dell’operazione per determinare il livello ponderale minimo dell’ingente quantità, ha indicato per le droghe leggere un valore soglia espresso in milligrammi pari a mille.

Ieri le Sezioni unite hanno sposato l’orientamento maggioritario, in base al quale, per essere coerente con il ragionamento del 2012, che viene peraltro confermato nei presupposti, il quantitativo minimo di principio attivo di sostanza stupefacente del tipo «leggero» al di sotto del quale non scatta l’aggravante deve essere necessariamente pari al doppio di quanto venne indicato e dunque a 4mila volte il quantitativo di principio attivo che può essere detenuto in un giorno, pari a due chili.

Corte di cassazione - Sentenza 14722/2020

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