Giustizia

Aumentano i processi penali pendenti, in calo il civile. Investimenti in personale necessari per il Recovery

Dei circa 3 miliardi di euro attribuiti dalla bozza di PNRR alla Giustizia, 2,3 miliardi sono destinati ad assunzioni a tempo determinato, le risorse infatti non possono sopperire ad ordinarie spese di funzionamento, né per l'assunzione di personale a tempo indeterminato

“Non soltanto gli investimenti richiesti dal Ministero della Giustizia, ma l'intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà scrutinato tenendo conto della capacità di affrontare con riforme normative, investimenti e misure organizzative i problemi del processo civile e penale e di apprestare un’efficace prevenzione della corruzione”. È uno dei passaggi della Relazione sull’amministrazione della Giustizia per l’anno 2020, inviata ieri alle Camere dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

 

 “Dei circa 3 miliardi di euro attribuiti dalla bozza di PNRR trasmessa al Parlamento al settore della giustizia – prosegue la Relazione -, 2,3 miliardi sono destinati ad assunzioni a tempo determinato dedicate in larga parte al rafforzamento e alla riqualificazione del cd. “Ufficio per il processo”, un modello organizzativo varato dall'art. 50 del d.l. n. 90/2014 che ha potuto contare finora su risorse insufficienti: potrà ora essere alimentato da 16.000 addetti all’Ufficio per il processo con contratto a tempo determinato (8.000 per due cicli, ognuno dei quali della durata di due anni e mezzo) e da 2.000 magistrati onorari aggregati (1.000 per ogni ciclo, della durata di due anni e mezzo)”.

 

Il Ministro spiega poi che: “i primi supporteranno il giudice nello studio della controversia, dei precedenti giurisprudenziali e della dottrina pertinente e collaboreranno alla raccolta della prova dichiarativa nel processo civile, sul modello dei clerks presenti in altri Paesi. I magistrati onorari aggregati collaboreranno con i giudici professionali che operano nelle sedi gravate da arretrati significativi nel settore civile, elaborando bozze di sentenze”. Inoltre, 4.200 operatori a tempo determinato saranno chiamati a rafforzare la capacità amministrativa del sistema, su un duplice versante.

Previsto poi un contingente di 100 magistrati onorari ausiliari che “supporterà la sezione tributaria della Corte di Cassazione, che è gravata da un numero di pendenze superiore al dato globale di tutte le altre sezioni civili della Corte di legittimità”.

 

“Gli investimenti in risorse umane – si legge nella Relazione - hanno dunque un obiettivo puntuale che ne spiega la compatibilità con i vincoli dello strumento NGEU che, com'è noto, non può essere impiegato per sopperire ad ordinarie spese di funzionamento, né per l’assunzione di personale a tempo indeterminato”. Lo scopo infatti è quello di assorbire, entro il 2026, l'arretrato “che rappresenta il principale fattore di rallentamento dei processi e l'ostacolo pratico all'attuazione del diritto alla ragionevole durata”. Secondo la pianificazione prospettata dal Ministero, già nel 2021 circa 10.000 persone potrebbero entrare negli uffici per supportare la giurisdizione.

 

Consigli giudiziari, diritto di tribunale per gli avvocati
Con riguardo poi alla riforma dell’Ordinamento giudiziario si legge: “La previsione di un diritto di tribuna degli esponenti dell’avvocatura nei Consigli Giudiziari e l'apertura dell'Ufficio Studi del Consiglio Superiore della Magistratura a qualificati esponenti dell'avvocatura e del mondo accademico perseguono la finalità di un maggiore coinvolgimento di queste competenze e sensibilità per innalzare ulteriormente la qualità del servizio giustizia”.

 

Stringato il passaggio sulla Magistratura onoraria che ha da poco terminato uno sciopero per richiedere il riconoscimento di nuovi diritti e il disinnesco della riforma Orlando. La Relazione richiama la proposta di legge che pende in Senato (il 12 gennaio si è registrato il voto unanime sul testo, passato dalla sede deliberante alla Commissione Bilancio) volta a disciplinare “tra le altre previsioni: le cause di incompatibilità dei magistrati onorari, la possibilità di agevolazioni per garantire assistenza ad un familiare disabile, la permanenza in servizio fino al settantesimo anno di età, la gradualità nelle sanzioni disciplinari, la previsione di un intervento sull’indennità onnicomprensiva annuale”.

 

2.676.750 procedimenti penali pendenti, su del 4,3%
Venendo ai numeri, nel corso dell'ultimo anno il numero complessivo di procedimenti penali pendenti presso gli Uffici giudiziari è rimasto stabile, attestandosi a 2.676.750 procedimenti alla data del 30 settembre 2020. Nei primi nove mesi del 2020, in relazione con il rallentamento delle attività dovuto all'emergenza epidemiologica, il totale dei procedimenti penali pendenti presso gli uffici giudicanti è cresciuto del 4,3%. Nello stesso periodo si è, invece, ridotto il numero di procedimenti pendenti dinanzi agli uffici requirenti (-2,7%). Rispetto all'anno precedente, a un generalizzato calo del numero delle nuove iscrizioni (-11,71% sul totale), corrisponde un altrettanto generale calo delle definizioni (pari al -16,40%). Globalmente, si registra un aumento delle pendenze pari all'1,51%. Per quanto riguarda le procure il trend delle definizioni, fortemente influenzato dalla situazione pandemica, evidenzia una generalizzata riduzione pari, rispettivamente, al 17,59% per i reati di competenza della DDA, al 10,74% per i reati ordinari e al 17,29% per i reati di competenza del giudice di pace. Per gli uffici di Tribunale, nel complesso, l'anno giudiziario 2019/2020, rispetto al precedente, evidenzia una diminuzione delle iscrizioni (in calo del 14,35%) e delle definizioni (in calo del 19,43%). Stesso discorso per la Corte di Cassazione (diminuite iscrizioni e definizioni, rispettivamente nella misura del 18,62% e del 28,78%).E per le Corti di Appello (ad un calo delle iscrizioni pari al 15,79% corrisponde una riduzione delle definizioni nella misura del 25,08%).

 

3.292.218 i processi civili pendenti,- 5% in Appello

Al 31 dicembre 2020 il numero totale di fascicoli civili pendenti era pari a 3.292.218. Un dato complessivamente stabile rispetto al 2019 e che vede la conferma di un trend decrescente nelle Corti d'appello (-4,8%), ma un aumento invece presso la Corte di Cassazione (+2,9%). Le cifre sono contenute nella relazione inviata dal ministro della Giustizia alle Camere In media, nel 2020 il rapporto tra procedimenti definiti e iscritti è stato pari a 1,01, un valore di sostanziale stabilità. Tuttavia, occorre considerare che l'andamento è il risultato di una riduzione sia dei procedimenti sopravvenuti (-18%) che di quelli definiti (-20%) rispetto al dato del 2019. L'erosione dell'arretrato cosiddetto "patologico" o "a rischio Pinto" si arresta nel 2020, con un incremento marcato in Corte di Cassazione, pari al 12,2%, una crescita evidente anche in Tribunale (+3,1%) e più contenuta in Corte d'Appello (+1,1%). Rispetto al 2013, tuttavia, la contrazione è pari al 46% in primo grado ed al 50% in secondo grado.

 

Carceri: 53.364 i detenuti, calo di 7mila in un anno

Al 31 dicembre del 2020, erano presenti 53.364 detenuti nelle carceri, oltre 7mila in meno in rapporto con l'anno precedente (60.769).Il dato è contenuto nella relazione inviata alle Camere dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Rispetto alla totalità della popolazione carceraria, gli stranieri sono 17.344, gli uomini 51.109, le donne 2.255. I condannati in via definitiva sono 36.183, i detenuti in attesa di giudizio sono 8.655, gli appellanti 4.078 e i ricorrenti 3.065. Tre sono gli internati.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©