Lavoro

Niente dolo per la gestione separata dei professionisti, prescritte gran parte delle pretese Inps

Lo precisa la Cassazione con l'ordinanza n. 7254 del 15 marzo

di Rosario Dolce

Cade un altro totem della difesa dell'Inps contro i giovani professionisti iscritti d'ufficio nella gestione separata, in tema di prescrizione della pretesa previdenziale. La Corte di Cassazione con la Ordinanza n. 7254 del 15 marzo 2021, in particolare, riconosce che non sussiste dolo in capo a quest'ultimi e che, quindi, non è applicabile la fattispecie di cui all'articolo 2941, n. 8, codice civile.

Il caso
Esaminiamo, nel merito, la vicenda. La sospensione della prescrizione di cui alla previsione normativa di cui sopra, "ricorre quando sia posta in essere dal debitore una condotta tale da comportare per il creditore una vera e propria impossibilità di agire, e non una mera difficoltà di accertamento del credito" (vedasi sul punto Cassazione civile, n. 19640 del 2018; n. 21567 del 2014).
Ora, in materia previdenziale, la prescrizione dei contributi dovuti alla gestione separata decorre dal momento in cui scadono i termini per il pagamento dei predetti contributi e non dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi ad opera del titolare della posizione assicurativa, in quanto la dichiarazione in questione, quale esternazione di scienza, non costituisce presupposto del credito contributivo (tra le tante, Corte Cassazione n. 27950 del 2018; sez. 6 n. 19403 del 2019; sez. 6 n. 13049 del 2020).
In quanto tale, la mancata denuncia del reddito non può equivalere né ad un doloso e preordinato occultamento del debito contributivo dal corrispondere all'Inps; né ad un impedimento assoluto, non scongiurabile con i normali controlli, all'accertamento (tanto che l'Istituto può invece supplire rivolgendosi all'Agenzia delle Entrate).
In altri termini, la Corte di Cassazione – con il provvedimento in commento (confermando la tesi del giudice di merito) - ha escluso che possa stabilirsi un automatismo tra la mancata compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi e l'occultamento doloso del debito contributivo.
La pronuncia sarà certamente in grado di segnare un notevole numero di procedimenti giudiziari pendenti, a favore dei giovani professionisti: incalzati dalle pretese previdenziali in questione, per come temporalmente giustificate sulla base dell'assunta sospensione del termine di prescrizione (per dolo).

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