Lavoro

Bonus covid per i professionisti, le Entrate confermano la neutralità fiscale

Il chiarimento nella risposta ad un interpello della Regione Puglia relativamente al bonus Start da 2mila euro

di Francesco Machina Grifeo

A seguito della defiscalizzazione dei bonus covid per i professionisti, prevista in sede di conversione del Dl Ristori, arriva anche il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate sul bonus Start della Regione Puglia. Il bando regionale infatti aveva assegnato 2.000 euro in favore di professionisti e titolari di co.co.co colpiti dalla crisi economica in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, disponendo uno stanziamento di 124 milioni di euro. Molte le domande da parte dei pugliesi. Tuttavia nell'incertezza sul trattamento fiscale l'amministrazione aveva erogato soltanto l'80% della somma, per cui molti professionisti sono in attesa dei restanti 400 euro.

Nella risposta ad interpello n. 84, l'Agenzia delle entrate ha però chiarito che, in applicazione del decreto Ristori (articolo 10-bis, Dl 137/2020, introdotto in sede di conversione), il bonus erogato dalla Regione ai liberi professionisti nonché ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa per far fronte alla crisi a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 non è da assoggettare a ritenuta alla fonte a titolo di acconto Irpef in fase di erogazione e, conseguentemente, non è imponibile nei confronti dei percettori. Il Fisco scioglie così definitivamente i dubbi che avevano bloccato l'erogazione del 20% del contributo Start.

Anche con riferimento ai titolari di rapporti di collaborazione, si legge nell'interpello, "considerato che tra i requisiti necessari per la fruizione del beneficio economico in esame è richiesto che posseggano un reddito di lavoro autonomo, rilevabile dall'ultima dichiarazione dei redditi presentata, non superiore ad euro 23.400, abbiano un volume d'affari complessivo non superiore ad euro 30.00 e non siano titolari di un contratto di lavoro subordinato, le Entrate ritengono che trovi applicazione l'articolo 10-biscomma 1". "Anche per tali soggetti, quindi, il bonus economico previsto dall'Avviso non rileva ai fini dell'imposizione sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e, conseguentemente, non è soggetto a ritenuta alla fonte da parte della Regione al momento dell'erogazione".

L'articolo 10-bis (rubricato «Detassazione di contributi, di indennità e di ogni altra misura a favore di imprese e lavoratori autonomi, relativi all'emergenza COVID-19») del decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. "decreto Ristori"), convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, ha previsto che «I contributi e le indennità di qualsiasi natura erogati in via eccezionale a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e diversi da quelli esistenti prima della medesima emergenza, da chiunque erogati e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione, spettanti ai soggetti esercenti impresa, arte o professione, nonché ai lavoratori autonomi, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e non rilevano ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917».

"Per effetto della nuova disciplina introdotta con il decreto ristori che ha stabilito l'esenzione dei bonus– affermano gli assessori regionali Sebastiano Leo e Raffaele Piemontese – , la Regione ha avviato le procedure per l'erogazione dei residui € 400". Sempre a proposito del bonus START, è di giovedì 28 gennaio scorso la decisione di "prorogare a giovedì 18 febbraio i termini per la presentazione delle candidature".

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Trattamento fiscale dei contributi erogati dalla Regione ai liberi professionisti nonché ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa per far fronte alla crisi a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Art. 10-bis d.l. n.137 del 2020 (decreto. Ristori)

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