Civile

Processo tributario, da luglio a Roma obbligatoria la sentenza digitale

di Ivan Cimmarusti

Dal 1° luglio le sentente della Ctp Roma e della Ctr Lazio diventano digitali. La base normativa è il regolamento contenuto nel decreto Mef n.163 del 2013 sull’uso di strumenti telematici, ma che ora trova nuovo impulso per l’emergenza Covid-19. Si tratta di un tassello in più al processo di informatizzazione del contenzioso tributario, che a partire dal 1° marzo 2021 sarà esteso anche alle altre commissioni italiane.

Alla base della misura c’è un decreto del Dipartimento del Tesoro valutato positivamente dalla Commissione informatica del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt). In realtà la prima bozza prevedeva che il progetto della sentenza digitale partisse in tutta Italia dal 1° gennaio. Ma la crisi sanitaria ha fatto saltare i piani di formazione dei giudici, portando al rinvio di due mesi sulla data prevista.

Il banco di prova, dunque, è la Capitale. Ora però si dovrà capire l’impatto che avrà la misura sul lavoro quotidiano dei giudici, alcuni dei quali allo stato sprovvisti di firma digitale. Le sentenze saranno emesse in formato Xml scaricabili dalla Sigit, la piattaforma che dal 1° luglio 2019 incamera tutti gli atti in formato telematico del processo tributario: iscrizione a ruolo dei procedimenti, verbali di udienza e atti dei difensori.

Oggi intanto passa al vaglio del Plenum del Cpgt la bozza del decreto del Dipartimento Finanze del Mef sulla videoudienza da remoto. Il testo del decreto conta cinque articoli, anche se il succo è riassunto nell’articolo 3: «Svolgimento delle udienze a distanza». Nel provvedimento si prevedono le regole di fissazione delle udienze, con l’invio di una Pec alle parti in cui è inserito un link che collega direttamente a un sistema di comunicazione (allo stato è previsto Skype for Business ma potrebbe essere cambiato), i poteri di vigilanza del presidente o del giudice monocratico di sospendere l’udienza in caso di complicanze tecniche e le modalità di deposito degli atti in condivisione. Tutti aspetti già valutati dalla Commissione informatica del Cpgt e finiti in una relazione che oggi sarà discussa al Plenum. Stando a quanto emerge, la Commissione avrebbe approvato la procedura tecnica di connessione, ma avrebbe sollevato perplessità in ordine all’organizzazione delle udienze come decise dal Mef. La Commissione, presieduta dal togato Carla Raineri, non avrebbe visto di buon grado le decisioni prese dal Dipartimento Finanze, ritenendole una sorta di invasione di campo in scelte che spetterebbero all’organo di autogoverno. C’è da dire che il parere della Commissione non è vincolante, dunque il Plenum potrebbe votare per l’applicazione delle nuove regole che disciplinano il processo tributario telematico.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©