Amministrativo

Giudici amministrativi, social con prudenza

Approvate le linee guida per l’utilizzo dei media Focus sulle amicizie

di Giovanni Negri

Una forma di autodisciplina per i giudici che utilizzano i social. Ci arrivano per primi i magistrati amministrativi (nel 2018 il Csm varò indicazioni per la comunicazione istituzionale degli uffici giudiziari), con le linee guida approvate dal Plenum del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. Ne spiega il senso generale il presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi «Non si tratta di un orientamento culturale, vogliamo semplicemente sensibilizzare la nostra categoria su un uso sobrio dei social media, che vanno utilizzati con cautela. Siamo la prima magistratura a riflettere sul tema e ad auto disciplinarsi. Le linee guida non intendono introdurre limiti alla libera manifestazione del pensiero del singolo magistrato, ma sono un richiamo alla consapevolezza all’alto ruolo istituzionale della magistratura che non può essere smarrito in nessun momento della vita quotidiana»

Nel dettaglio, le linee guida prevedono che i magistrati amministrativi «adottano elevati parametri di continenza espressiva, utilizzando un linguaggio adeguato e prudente rispetto a tutte le interazioni in essere sulle piattaforme di social media, nonché con riferimento al rischio della perdita di controllo del o dei contenuti immessi ed alla tipologia di contenuto oggetto di pubblicazione e diffusione».

Esclusa poi in ogni caso la dialettica social su casi e controversie di competenza. Quanto alle amicizie e ai contatti sui social network e media, pur non equiparabili a quelli della vita reale né quindi di sostanziale irrilevanza quanto alla configurazione di vere e proprie incompatibilità, «quando concernono persone coinvolte nell'attività professionale del magistrato devono essere contenute ovvero evitate, allorché essi possano incidere sulla sua immagine di imparzialità». Di più, le amicizie vanno accettate o proposte sulla base di criteri di diligenza e precauzione, ma i magistrati amministrativi hanno il diritto di ricevere una formazione specifica su rischi e vantaggi dei social media e dovrà essere il Consiglio di presidenza a individuare le forme più utili di aggiornamento.

In ogni caso, a chi utilizza i social è richiesto un minimo di conoscenza delle impostazioni di sicurezza e privacy delle varie piattaforme utilizzate.

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