Penale

Conversione Dl Ristori, restano le Camere di consiglio da remoto - La mobilitazione dei penalisti

Disciplinato l'invio per Pec degli atti di impugnazione e di riesame, ok anche al deposito motivi nuovi e aggiunti

di Francesco Machina Grifeo

Per i penalisti ci sono più ombre che luci negli emendamenti ai Decreti legge Ristori (Dl 137 e 149) approvati dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, nella notte tra venerdì e sabato, integrati in un testo unificato che è atteso per oggi all'esame dell'Aula. Nessuna modifica infatti si registra né sul tema dell'appello da remoto né sulle carceri, parzialmente positivi invece gli interventi in materia di impugnazioni.

Con i commi 6 bis e 6 decies all'articolo 24, si è infatti disciplinato l'invio per posta elettronica certificata degli atti di impugnazione e di riesame; la Pec ora consentirà anche il deposito dei motivi nuovi ed aggiunti. "Si è così rimediato - commentano le Camere penali - alla incredibile, e per alcuni aspetti drammatica, situazione che si era determinata a seguito di alcune pronunce di inammissibilità di impugnazioni proposte via pec".

Le modalità di deposito per via telematica sono state rigidamente disciplinate prevedendo esplicitamente nuove cause di inammissibilità. "La nuova formulazione - affermano i penalisti - mette finalmente al sicuro il deposito delle impugnazioni via pec". "È però grave - aggiungono - che la declaratoria di inammissibilità per le violazioni relative alla sottoscrizione digitale e agli altri casi previsti dal comma 6 sexies sia dichiarata dal giudice che ha emesso il provvedimento impugnato".
Anche perché, spiegano, una simile previsione è priva di qualsiasi relazione con la pandemia, e tende piuttosto "a rivisitare il sistema delle impugnazioni attribuendo inediti poteri al giudice a quo finalizzati addirittura ad impedire il passaggio al secondo grado di giudizio".

Con il comma 6-decies poi si prevede una sorta di sanatoria: sono ritenuti validi infatti gli atti di impugnazione trasmessi via pec sin dalla data di entrata in vigore del decreto legge. Con un ulteriore intervento si è invece esteso il divieto di procedere con forme di remotizzazione per l'incidente probatorio. Una modifica che piace all'Avvocatura.

Ma sono numerosi e di peso gli emendamenti rimasti al palo. Restano, per esempio, invariate le norme che consentono la camera di consiglio da remoto nel processo di appello quando l'udienza non sia stata partecipata, una norma emergenziale definita più volte "una assurdità" dai legali. Nessun intervento neppure sulla sospensione della prescrizione e sulla proroga della custodia cautelare per motivi legati all'andamento della pandemia, "e non dunque – chiosano gli avvocati - per fatti causati dall'imputato".

Nulla poi si è previsto sul fronte carceri, dove non sono previste misure per alleggerire la situazione. Un emendamento delle senatrici del MoVimento 5 Stelle, Grazia D'Angelo e Bruna Piarulli, ha però previsto oltre 3,6 milioni di euro "per pagare per il periodo che va dal 16 ottobre al 31 dicembre - spiegano-, gli straordinari agli agenti della Polizia Penitenziaria impegnati in una fase particolarmente delicata di lavoro all'interno delle carceri ".

L'Unione delle Camere Penali rivolge dunque un invito alle forze politiche, di maggioranza e opposizione, "ad intervenire nel percorso di conversione dei decreti legge con ulteriori proposte di emendamenti e modifiche nel dibattito d'Aula e nella discussione alla Camera dei Deputati". "Le decisioni collegiali da remoto e la resistenza a misure di alleggerimento del sovraffollamento carcerario – proseguono i penalisti - , non sono rivendicate da alcuna forza politica, sono avversate dall'avvocatura e da tanta parte della magistratura che in diverse sedi giudiziarie ha sottoscritto protocolli per garantire che la decisione in grado di appello sia presa dal giudice che siede nella sua sede naturale".

Per queste ragioni, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, l'Ucpi "continuerà l'attività di interlocuzione e la mobilitazione affinché il Parlamento adotti misure per il concreto alleggerimento delle condizioni del carcere e definitivamente cancelli la camera di consiglio da remoto".

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