Giustizia

Dl sostegni: un emendamento blocca le scadenze dei professionisti col Covid

Altolà per 45 giorni dal ricovero o inizio permanenza domiciliare fiduciaria o quarantena

Almeno uno spezzone del "Ddl malattia professionisti", archiviato in tutta fretta dopo un parere contrario della Ragioneria per gli alti costi privi di copertura, potrebbe fare capolino nel Decreto sostegni in discussione alla Camera.

Un emendamento trasversale al Dl depositato ieri e presentato oggi pomeriggio, nella Sala Nassirya di Palazzo Madama prevede infatti la sospensione degli adempimenti qualora il libero professionista incaricato di svolgerli si ammali di Covid-19.

L'altolà alle scadenze e ai pagamenti arriverebbe "a decorrere dal giorno del ricovero in ospedale, o dal giorno d'inizio della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, o dal giorno d'inizio della quarantena, fino a 45 giorni dalla data di dimissione dalla struttura sanitaria", o dalla conclusione della quarantena.

A farsene promotore il senatore di FdI Andrea de Bertoldi, alla cui firma si sono aggiunte quelle del presidente della Commissione parlamentare sugli Enti di previdenza Tommaso Nannicini (Pd), del capogruppo dei senatori della Lega Massimiliano Romeo e dei senatori di Iv Donatella Conzatti e Mauro M. Marino, di Fi Roberta Toffanin e dell'Svp Dieter Steger.

La modifica, come detto, prende le mosse dal più articolato disegno di legge sul differimento dei termini a beneficio del professionista malato, o che subisca un incidente; il testo, all'esame della Commissione Giustizia del Senato, è anch'esso trasversale, nato all'interno della Consulta dei parlamentari commercialisti.

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