Penale

Procura Ue, primo incontro tra Bonafede e Codruta Kovesi (capo dell'EPPO)

"L'Italia è pronta a garantire un contributo significativo, sia per numero di magistrati che per le risorse"

Prosegue il percorso per rendere operativa la Procura europea (EPPO, European Public Prosecutor Office) e definire il contributo dell'Italia al nuovo organismo dell'Ue. Lo rende noto Via Arenula informando di un colloquio che si è svolto questa mattina in videocollegamento tra il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il primo Procuratore capo europeo Laura Codruţa Kövesi.

Presente anche il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Giovanni Salvi , mentre in video-collegamento ha partecipato alla riunione Danilo Ceccarelli, rappresentante italiano nel Collegio dei Procuratori di Eppo, nominato di recente Vice Procuratore Europeo.

In Italia, la legge di attuazione del Regolamento istitutivo della Procura Europea sta seguendo l'iter parlamentare-governativo previsto e la procedura si chiuderà entro febbraio 2021.

Il Ministeo Bonafede ha espresso il suo apprezzamento per "l'attenzione che la Procura Europea dedica all'Italia e all'esperienza investigativa della Magistratura Italiana".

Al centro della discussione anche aspetti specifici del percorso di strutturazione di Eppo e della partecipazione italiana, quali: il numero dei Procuratori Europei Delegati (PED) espressi da ciascun Paese, il regime previdenziale e contributivo e l'inquadramento giuridico dei magistrati da destinare alla Procura Europea, la fase del reclutamento e la distribuzione degli uffici dei PED su base distrettuale.

"L'Italia – ha concluso Bonafede - è pronta a garantire alla Procura Europea un contributo significativo, sia per numero di magistrati che per le risorse dedicate, mettendo a disposizione il bagaglio di esperienze e capacità che contraddistingue il nostro Paese".

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