Penale

Viareggio, appello da rifare per Moretti. Omicidi colposi prescritti

Prescritti i reati di omicidio colposo per gli imputati nel processo per la strage di Viareggio, con l’esclusione dell’ex ad di Rfi e Fs Moretti che aveva rinunciato alla prescrizione

Prescritti i reati di omicidio colposo per gli imputati nel processo per la strage di Viareggio del 2009, con l’esclusione dell’ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti che aveva rinunciato alla prescrizione. A stabilirlo ieri è stata la corte di Cassazione. Per Moretti è stato disposto un appello bis come per l’ex ad di Rfi Michele Mario Elia, per rivalutare, nel caso di quest’ultimo le responsabilità nel solo reato di disastro ferroviario colposo. Nuovo appello anche per l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, condannato a sei anni, per Francesco Favo, allora certificatore della sicurezza per Rfi, condannato a 4 anni e per gli ex vertici di Gatx Rail Austria, di Gatx Rail Germania e delle Officine Jugenthal, società incaricate della manutenzione dei carri cisterna, uno dei quali deragliò provocando l’esplosione del Gpl.

A far cadere sotto la mannaia della prescrizione il reato di omicidio colposo, comunque riconosciuto, l’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Circostanza quest’ultima che fa definitivamente uscire dal processo le società come Rfi e Fs, coinvolte nel reato in base al Dlgs 231/2001 sulla responsabilità degli enti, ed ora dunque definitivamente assolte. Per conoscere le ragioni sarà necessario attendere le motivazioni della sentenza che saranno depositate tra 30 giorni.

Per l’avvocato di Rfi Paola Severino, la sentenza della Cassazione è particolarmente significativa proprio per l’esclusione dell’aggravante: «È una sentenza molto importante - spiega - basata su una considerazione di principi giuridici, che in nulla scalfiscono il sacrosanto diritto dei familiari delle vittime, tutte già risarcite, alla massima considerazione per il loro atroce dolore. Le società possono essere processate solo quando il reato di omicidio, contestato nel caso di specie, sia avvenuto con violazione delle norme in materia di sicurezza lavoro. Nello specifico la Cassazione ha escluso che ci fosse questo presupposto. La caduta dell’aggravante ha comportato l’assoluzione definitiva delle persone giuridiche».

In conseguenza della cancellazione dell’aggravante sono stati esclusi anche i risarcimenti in favore di numerose associazioni che si sono costituite parte civile, mentre sono stati confermati i risarcimenti in favore dei familiari delle 32 vittime del disastro avvenuto nel 2009. Il verdetto della Suprema corte disattende le conclusioni della Corte d'Appello, rispetto alle posizioni di Moretti, mentre si allinea alla richiesta del Pg Pasquale Fimiani che, per i due ex vertici, e per altre persone aveva chiesto un nuovo processo.

Mauro Moretti, ad di Rfi dal 2001 al 2006 e dal 2007 di Fs holding del gruppo, era stato condannato in appello a 7 anni. La Corte territoriale fiorentina aveva , infatti, affermato la posizione di garanzia rivestita da Moretti, esclusa invece dal Tribunale, con una valutazione che i giudici di seconda istanza avevano considerato errata. Per il Tribunale il “ruolo”di garanzia non poteva derivare da eventuali interferenze nella gestione delle due controllate, mentre per la Corte d’Appello non c’era stata un’indebita ingerenza nella gestione delle controllate, ma un esercizio di poteri che la capogruppo Fs si era autonomamente attribuita. Da qui l’affermazione delle responsabilità, nella qualità di vertice del board della holding, per non aver adottato gli interventi che avrebbero evitato o almeno ridotto le conseguenze catastrofiche del deragliamento del treno.

Parlano di giornata nera i familiari delle 32 vittime, che si dicono delusi da una giustizia nella quale avevano creduto. Un dolore al quale si unisce il sottosegretario alle Infrastrutture eRoberto Traversi che bolla la decisione come inaccettabile: «In un paese civile non può esistere che la morte orribile di 32 persone resti senza colpevoli e la prescrizione impedisca l’accertamento delle responsabilità di chi doveva vigilare e poteva impedire che si verificasse una strage e non l’ha fatto».

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