Penale

Autostrade, falsi report dal capo ufficio tecnico Genova

Francesco Machina Grifeo

Confermata dalla Cassazione la sospensione cautelare da ogni attività professionale, sia pubblica che privata, per un anno, a carico del responsabile della sorveglianza dell'Ufficio tecnico sicurezza autostrade (UTSA) di Genova ed ispettore dipendente della SPEA Engineering SPA (la società del Gruppo Atlantia incaricata della manutenzione della rete), indagato per i reati di falso ideologico continuato in atto pubblico di fede privilegiata.

I fatti alla base del provvedimento emesso dal Tribunale di Genova, validato dalla Suprema corte con la sentenza sentenza n. 23569 depositata oggi, non si riferiscono al Ponte Morandi, bensì ai viadotti Bisagno, sull'autostrada A12, e Veilino, a pochi passi dal casello autostradale di Genova Est. In entrambi i casi l'accusa è quella di aver certificato indagini "sugli impalcati a cassone e sugli appoggi-apparecchi" in realtà mai fatti.

Le relazioni infatti contenevano valutazioni possibili "solo con l'accesso all'interno degli impalcati a cassone che, pacificamente, non venivano più effettuati dal 2013". Addirittura Spea fino al 2012 non si sarebbe neppure dotata "della strumentazione necessaria", mentre la formazione del personale sarebbe avvenuta per la prima volta nel 2017. Infine, solo dopo il crollo del Ponte Morandi la società avrebbe proceduto a delle verifiche con l'utilizzo di droni.

L'11 giugno scorso, con altre quattro decisioni (17970-73), la Suprema Corte aveva confermato la medesima misura cautelare per altri tre funzionari e l'amministratore delegato di Spea.

Corte di cassazione - Sentenza 4 agosto 2020 n. 23569

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