Famiglia

Omogenitorialità, per la Consulta il Parlamento deve legiferare a tutela dei minori

La Corte ha rivolto un monito al Legislatore dopo aver dichiarato inammissibili le questioni

Arriva il "forte monito" della Consulta al Legislatore sui diritti dei figli delle coppie omosessuali. Il Parlamento deve intervenire "urgentemente" per dare una tutela a situazioni che ne sono del tutto prive. Mentre è necessario rafforzare le tutele dove esiste già un primo nucleo di norme. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato inammissibili le due diverse questioni sollevate dal Tribunale di Padova e dalla Corte di Cassazione: la prima, relativa a quale tutela spetti al bimbo nato in Italia da due donne, a seguito di fecondazione eterologa, in caso di crisi della coppia; la seconda investiva invece la questione se il bambino nato all'estero mediante maternità surrogata può essere riconosciuto in Italia come figlio di due uomini uniti civilmente.

Riguardo al caso delle due donne, il Tribunale di Padova, nel sollevare la questione di costituzionalità, ha riscontrato un vuoto di tutela in presenza di una situazione conflittuale della coppia, che rendeva, tra l'altro, impraticabile il ricorso all'"adozione non legittimante". La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione "del riconoscimento dello status di figli per i nati mediante tecnica di procreazione medicalmente assistita eterologa, praticata all'estero da due donne ed in assenza di una disciplina applicabile al caso concreto, ha ritenuto, allo stato, di non intervenire ed ha rivolto un forte monito al legislatore affinché individui urgentemente le forme più idonee di tutela dei minori, anche alla luce delle fonti internazionali ed europee".

Con riferimento alla maternità surrogata, la Consulta ha esaminato le questioni di legittimità sollevate dalla Cassazione sull'impossibilità di riconoscere in Italia, perché in contrasto con l'ordine pubblico, un provvedimento giudiziario straniero che attribuisce lo stato di genitori a due uomini italiani uniti civilmente, che abbiano fatto ricorso alla tecnica della maternità surrogata. E, fermo restando il divieto penalmente sanzionato di maternità surrogata, ha ritenuto che "l'attuale quadro giuridico non assicuri piena tutela agli interessi del bambino nato con questa tecnica". Poiché, a questo fine, sono prospettabili differenti soluzioni, la Corte ha ritenuto, allo stato, di non poter intervenire, nel doveroso rispetto della discrezionalità legislativa, ma ha anche affermato la necessità di un intervento del legislatore.

Per l'avvocato trentino Alexander Schuster, che ha seguito le due famiglie "arcobaleno" di Padova e Verona: "Occorrerà attendere le motivazioni. I due moniti segnano un passo avanti importante. Certo segnalano che il diritto italiano è caratterizzato da voragini enormi, che il sistema non regge. Il diritto italiano oggi non è capace di tutelare queste famiglie, questi bambini e queste bambine. Di questi vuoti porta la primaria responsabilità il Parlamento, e la Consulta ha senz'altro ragione a puntare il dito".

La mamma che sta cercando di rivedere le sue bimbe - riferisce il legale - riconosce che un "passetto avanti è stato fatto", però oggi vive una "delusione amara", sente le sue "bambine ancora più lontane". Per i papà di Verona, genitori di un bambino avuto con una madre surrogata canadese, la sentenza è "un passo avanti, perché riconosce che la decisione delle Sezioni unite non è un punto di arrivo".

"E' arrivato il momento di avere uguali diritti per i bambini delle famiglie arcobaleno", hanno dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, e Leonardo Monaco, Segretario di Certi Diritti", La discriminazione che vige per questi bambini nel nostro paese è determinata da precise responsabilità politiche. Responsabilità del legislatore che ha scelto, dopo tutti questi anni, di non superare gli odiosi divieti della legge 40/04 rimasti ancora in piedi e la totale assenza di una disciplina sulla filiazione all'interno della legge del 2016 sulle Unioni Civili".

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©