Civile

Riforma Cartabia, Ocf chiede sospensione nuova norma sugli elenchi dei delegati alle vendite giudiziarie

La gran parte degli attuali delegati alle vendite si vedrebbe sostanzialmente preclusa l'attività

L'Organismo congressuale forense chiede una moratoria sulle novità introdotte dalla riforma Cartabia in merito alla formazione degli elenchi dei delegati alle vendite giudiziarie formati dai vari Tribunali.
La riforma, spiega in un suo comunicato l'Ocf, tra i vari cambiamenti ha infatti introdotto criteri di nomina e permanenza negli elenchi, ma la norma che sarebbe dovuta entrare in vigore il 30 giugno 2023 è diventata operativa come noto il 28 febbraio scorso, e il termine per presentare domanda di iscrizione è ora il prossimo 31 marzo. In questo modo, prosegue il comunicato, la gran parte degli attuali delegati alle vendite si vedrà sostanzialmente preclusa l'attività, in ragione di una situazione a dir poco paradossale. Infatti i nuovi criteri per la nomina sono tre e devono essere posseduti alternativamente tra loro.

Nello specifico occorre: 1) aver svolto almeno dieci incarichi nel quinquennio precedente 2) possedere il titolo di avvocato specialista in diritto dell'esecuzione forzata 3) aver frequentato un corso specifico in tema di procedure esecutive.
La grande criticità è rappresentata dal fatto che: quanto al punto 2) non è ancora stato istituito un corso per conseguire il titolo di avvocato specialista in diritto dell'esecuzione forzata; quanto al punto 3) i corsi specifici in tema di procedure esecutive devono rispettare delle linee guida stabilite dalla Scuola Superiore della Magistratura che tuttavia, ad oggi, non le ha emanate.

In sintesi, potrà presentare domanda per essere inserito nei nuovi elenchi solo il professionista che avrà ottenuto almeno dieci deleghe alle vendite giudiziarie nel quinquennio precedente (quindi, dato che le domande dovranno essere presentate entro il 31 marzo 2023, si parla di dieci incarichi conseguiti tra il 31 marzo 2018 ed il 31 marzo 2023), con ricadute negative sui giovani che si vedrebbero sostanzialmente precluso l'accesso agli elenchi.

Ocf ricorda inoltre che durante il periodo pandemico le esecuzioni immobiliari sono state sospese e il quinquennio di riferimento comprende un lungo periodo di fatto privo di attività professionale, di conseguenza un ingente numero di delegati alle vendite giudiziarie verrà escluso dai nuovi elenchi a vantaggio dei pochi(ssimi) che hanno già ricevuto almeno dieci incarichi o di chi attesterà di aver frequentato corsi specifici che, tuttavia, vista l'assenza delle linee guida della Scuola Superiore della Magistratura, non possono per certo rispettare il criterio stabilito dall'art 179 ter disp. att. c.p.c.

L'Organismo quindi chiede una sospensione delle novità introdotte dalla riforma, poiché sarebbe più equo consentire la nuova iscrizione secondo la normativa previgente e sostituire gli elenchi a oggi in uso ai vari Tribunali soltanto quando si potrà ragionevolmente dimostrare di soddisfare uno dei tre requisiti alternativi.

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