Penale

Leasing auto: appropriazione indebita non pagare le rate e non restituire il mezzo

Per la Cassazione, l'omessa restituzione del bene preso a noleggio, a fronte dell'inadempimento del pagamento delle rate, implica la rilevanza penale della condotta<br/>

di Marina Crisafi

Non pagare le rate del leasing e non restituire l’auto fa scattare il reato di appropriazione indebita. È quanto si ricava dalla sentenza n. 4983/2023 con cui la seconda sezione penale della Cassazione ha confermato il rigetto del riesame del sequestro preventivo emesso nei confronti di un uomo, indagato per il reato di appropriazione indebita di un’autovettura, oggetto di contratto di leasing.

 

La vicenda

Con ordinanza, il tribunale di Sondrio rigettava la richiesta di riesame del decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip, avanzata dall’uomo, indagato per il reato di cui all'articolo 646 del Cp per non aver restituito l’auto in leasing pur non avendo pagato alcune rate.

L’uomo non ci sta e ricorre al Palazzaccio eccependo l'erronea applicazione della legge penale ai sensi dell'articolo 606, comma 1, lettera b), del Cpp, poiché la società concedente non aveva inteso avvalersi della clausola risolutiva espressa, a seguito dell'omesso pagamento di alcune rate, per un importo peraltro inferiore a quello indicato nel provvedimento di sequestro, con la conseguenza che la protrazione del possesso dell'autovettura non poteva ritenersi illecito.

 

La decisione

Per la Suprema Corte, tuttavia, il ricorso è inammissibile perché basato su motivo che reitera quanto dedotto in sede di riesame, senza confrontarsi criticamente con la motivazione del provvedimento impugnato.

Difatti, il tribunale, ragionano gli Ermellini, ha escluso errori sulla legge extra penale, in quanto dalle diffide inviate al ricorrente, si evinceva l'intenzione della società concedente di avvalersi della clausola risolutiva espressa del contratto qualora non fosse pervenuto entro 15 giorni il pagamento delle rate scadute, con esplicita richiesta di restituzione del mezzo in caso di perdurante inadempimento, in conformità con il regolamento negoziale.

Per cui correttamente è stato ritenuto sussistente «il fumus del delitto di appropriazione indebita per l'omessa restituzione del bene al legittimo proprietario, rilevando dal comportamento tenuto dal detentore, per le modalità del rapporto con la cosa, un'oggettiva interversione del possesso».

Del resto, la stessa giurisprudenza della Suprema corte, ha sostenuto che «l’inottemperanza alla richiesta di restituzione di un bene preso a noleggio, a fronte dell'inadempimento dell'utilizzatore, implica la rilevanza penale della condotta nonostante il mancato esercizio della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto» (cfr. Cassazione n. 42977/2014).

Da qui l’inammissibilità del ricorso e la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

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