Professione e Mercato

Cnf in crisi di identità, non ci sono certezze sulla sua composizione

Dopo l’ordinanza della Corte di appello di Roma che ha riaperto la partita degli ineleggibili per doppio mandato

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di Antonello Cherchi

Non c’è pace sotto il tetto del Consiglio nazionale forense. La questione dei consiglieri nazionali dichiarati dal tribunale di Roma a settembre scorso ineleggibili (e pertanto sospesi) perché con alle spalle un duplice mandato continua ad agitare la vita del Cnf. Ora più che mai, dopo che il 17 maggio la Corte di appello capitolina ha affermato, in sede cautelare, che non c’era spazio giuridico per quella sospensione, rimandando la decisione nel merito a giovedì prossimo.

Nel mentre potrebbe, però, profilarsi un ulteriore elemento di contenzioso, perché i giudici di appello hanno preso in considerazione l’esito dell’ordinanza di settembre scorso, ma lo stesso tribunale aveva, nel marzo 2020, disposto in via cautelare una sospensione degli otto consiglieri, decisione che non è stata toccata dalla pronuncia di appello.

Dietro le quinte
Dietro le quinte di quella che ormai ha assunto i contorni di una saga si sta svolgendo un dibattito dai toni accesi: gli otto consiglieri - tra cui l’ex presidente Mascherin - si devono considerare reintegrati? Dal Cnf non arrivano spiegazioni e il Consiglio non risulta convocato sulla questione. Si sa solo di una mail spedita ai consiglieri nazionali dalla presidente facente funzioni, Maria Masi, per informarli dell’esito della sospensiva della Corte di appello, comunicazione che è stata interpretata come una presa d’atto del reintegro. Però, non c’è stato alcun atto formale.Tant’è che il Movimento forense ha presentato nei giorni scorsi un’istanza al Cnf per capire chi rivesta la carica legale del Consiglio e «in virtù di quale titolo».

È una delle diverse prese di posizione - c’è stata anche quella dell’Aiga (Associazione giovani avvocati) e dell’Anf (Associazione nazionale forense) - che hanno fatto emergere alla superficie il serrato confronto degli avvocati nato (e che continua) sui social e nelle chat. La preoccupazione riguarda oltre alle questioni operative di gestione di un Cnf “decapitato”, anche le ricadute sull’immagine della categoria proprio nel momento in cui il Pnrr punta sulla riforma della giustizia e con alle porte un congresso straordinario dell’avvocatura che si terrà a Roma il 23 e 24 luglio.

Il 3 giugno udienza di merito
A questo punto una parola di maggior certezza può pronunciarla solo la Corte di appello giovedì. Se sugli otto consiglieri dichiarati ineleggibili dal tribunale ci sarà un ripensamento, allora il Consiglio potrà riprendere la sua originaria conformazione. Se, però, venisse confermata la decisione di primo grado, il ritorno alla normalità non sarà così immediato. Il ministero della Giustizia -che sulla questione in questo periodo è rimasto silente- dovrà infatti indicare la tempistica e la procedura per indire nuove elezioni per sostituire i consiglieri con il doppio mandato. Senza escludere da parte di questi ultimi un ricorso in Cassazione.

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