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Hogan Lovells vince con Google contro Byoblu su info Covid-19

Hogan Lovells con Alberto Bellan, Marco Berliri, Michele Traversa e Ambra Pacitti, ha assistito con successo Google, con le legali interne Marilu Capparelli e Marta Simoni, vincendo in entrambi i gradi del giudizio cautelare instaurato da Byoblu Edizioni a seguito della sospensione del canale YouTub

Hogan Lovells con Alberto Bellan, Marco Berliri, Michele Traversa e Ambra Pacitti, ha assistito con successo Google, con le legali interne Marilu Capparelli e Marta Simoni, vincendo in entrambi i gradi del giudizio cautelare instaurato da Byoblu Edizioni a seguito della sospensione del canale YouTube. Lo comunica lo studio. Il caso, oggetto anche di interrogazione parlamentare, riguarda la sospensione del canale YouTube di Byoblu a seguito della pubblicazione di alcuni video ritenuti da Google in evidente violazione delle norme contro la disinformazione sulla pandemia da COVID-19 adottate dalla piattaforma. Nelle due decisioni di primo grado e reclamo il Tribunale di Milano ha rigettato integralmente le domande di Byoblu, osservando come "non si concreta nel caso in esame la lesione del diritto dei reclamanti di manifestare liberamente il proprio pensiero e/o di esercitare il diritto di informazione e di portare a conoscenza dei loro abbonati e degli utenti le loro idee e le loro opinioni anche relative alla pandemia da Covid 19 […] non essendo neppure astrattamente ravvisabile, al di fuori ed a prescindere dal contratto, un obbligo di Google di garantire ai ricorrenti l'esercizio della libertà dell'art. 21 Cost. o il loro diritto di informare i propri abbonati e di esprimere pubblicamente le proprie opinioni attraverso i social media Google". Quello deciso dal Tribunale di Milano, prosegue la nota, è il secondo contenzioso relativo alla rimozione di contenuti da YouTube per violazione delle norme della piattaforma contro la disinformazione sulla pandemia. Nel primo caso, del gennaio scorso, il Tribunale di Roma aveva osservato che la rimozione da YouTube di video illeciti e contrari alle policy rientra pacificamente tra le facoltà anche contrattuali del gestore della piattaforma, aggiungendo che devono considerarsi contrari a tali norme anche i contenuti che promuovono informazioni sull'attuale situazione pandemica non supportate da alcuna evidenza empirica e sconfessate dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali come l'Istituto Superiore della Sanità e l'OMS.

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