Civile

Movimento forense su non impugnabilità estratto di ruolo: "gravissimo vulnus"

Si avrà "l'effetto nefasto di comprimere, per l'ennesima volta, il diritto di difesa dei cittadini"

Un "inaccettabile corto circuito normativo" con cui si determinerà che "tutti i contribuenti - in sede di impugnazione dell'atto impositivo - saranno tenuti a dimostrare anche la sussistenza di un pregiudizio grave ai fini dell'ammissibilità e della procedibilità". Sono le conseguenze della non impugnabilità dell'estratto di ruolo e della conseguente limitazione dei ricorsi contro le cartelle esattoriali. Lo denuncia il Movimento forense con riguardo all'emendamento al Dl 146/2021, a modifica del Dpr 602/1973.

Per il Presidente, Antonino La Lumia e per Maria Chiara Lupo, Responsabile del Dipartimento Giustizia Tributaria, si avrà "l'effetto nefasto di comprimere, per l'ennesima volta, il diritto di difesa dei cittadini". "In questo modo – proseguono -, sta trovando facile ingresso nell'ordinamento una misura che odora di incostituzionalità, tanto da polverizzare anche il risultato di un lungo e annoso dibattito giurisprudenziale, che aveva reso impugnabile autonomamente l'estratto, sanando di fatto i futuri errori dell'Agenzia delle Entrate".

"Perché - si chiedono - la parità delle armi, in giudizio, deve rimanere un principio tanto declamato, ma, in realtà, sistematicamente inapplicato? E cosa rimane così delle irrinunciabili garanzie del giusto processo?"

"Resta, purtroppo, un'odiosa limitazione dell'accesso alla Giustizia tributaria, con intollerabile pregiudizio del diritto di difesa del contribuente: si oblitera finanche la possibilità di tutelare la propria posizione attraverso l'impugnazione dell'estratto di ruolo, in ipotesi di mancata notifica della cartella di pagamento e, dunque, di insussistenza della pretesa impositiva".

Per queste ragioni "è evidente che l'emendamento debba essere ritirato". Il Movimento Forense chiede, pertanto, che si ponga rimedio "nell'immediatezza a tale gravissima incongruenza processuale e sostanziale, nell'ottica di una ragionevole e coerente azione del legislatore, che tenga conto - finalmente - delle guarentigie previste dallo Statuto del contribuente".

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