Giustizia

Parametri forensi, pronto l'aggiornamento del Cnf - Il testo

La delibera, che ha raccolto i rilievi di Coa e associazioni, è stata inviata al Ministero della giustizia

di Francesco Machina Grifeo

Via libera alla proposta definitiva del Consiglio nazionale forense per la modifica dei parametri forensi (D.M. 10 marzo 2014, n. 55). Il testo, inviato al Ministero della Giustizia, arriva a valle della consultazione dei Consigli dell'ordine e delle associazioni forensi maggiormente rappresentative sulla delibera n. 534 del 21 gennaio scorso.

Richiesto un incremento di tutti i valori parametrici rapportato all'aumento medio del costo della vita dal 2014, anno di entrata in vigore del D.M. vigente, al 2021, in base agli indici Istat. E l'adozione di un'unica percentuale per regolare gli aumenti e le diminuzioni dei valori base dei parametri, individuando la percentuale del 50%.

Visto poi che "non sono rari i casi in cui il giudice, pur tenendo conto della disciplina dettata dal DM n. 55/2014, liquidi un compenso professionale che risulta notevolmente al di sotto dei parametri minimi previsti", anche al fine di evitare disparità di trattamento, il Cnf "propone di prevedere che il giudice, nella liquidazione del compenso, non possa scendere al di sotto del valore minimo del parametro previsto per l'attività svolta, salvo gravi ed eccezionali ragioni, da indicare esplicitamente nella motivazione".

Sdoganata anche la tariffa oraria. L'art. 13, comma 3 L. 247/2012 prevede: "La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo …", tuttavia nel D.M. n. 55/2014 manca "l'individuazione di una soglia economica di riferimento". Pertanto, il Cnf propone di quantificarla indicativamente nella forbice dei valori compresa tra un minimo di euro 200,00 e un massimo di euro 500,00 per ciascuna ora o frazione di ora da determinarsi tra le parti in base alla loro autonomia negoziale.

Va poi colmata una "lacuna evidente dei parametri vigenti" per ciò che concerne i compensi previsti per la difesa e l'assistenza nelle procedure concorsuali. Ragion per cui si propone l'introduzione di una apposita tabella. E questo perché, si legge nella delibera, "se è vero che in taluni casi una domanda di insinuazione al passivo non comporta particolari difficoltà, è altrettanto vero che, in altri casi, tutt'altro che infrequenti la domanda di insinuazione comporta un'attività complessa sul piano dell'impegno e sulla conseguente responsabilità del professionista". La nuova tabella riguarderebbe anche l'assistenza in altre fasi o procedure, quali ad esempio il procedimento di opposizione al rigetto della domanda di ammissione, tutte attività e fasi che implicano difese assai complesse, che meritano di essere compensate adeguatamente.

Nuove regola anche per ciò che concerne i compensi per le attività di difesa e assistenza nei giudizi amministrativi. Questa la proposta: "Nel caso di giudizi innanzi al Tribunale amministrativo regionale e al Consiglio di Stato il compenso relativo alla fase introduttiva del giudizio è aumentato del 20 per cento quando è proposto ricorso incidentale". Si prevede poi un aumento del compenso per la fase cautelare qualora venga svolta attività specifica per proporre o resistere a misure cautelari monocratiche. Il compenso per tale nuova fase è individuato nella misura del 50% rispetto il compenso fissato per la fase cautelare (collegiale).

Nel penale si indica una modifica dei parametri con riferimento alle indagini difensive. Appare opportuno, si legge nella delibera, disporre un aumento del compenso previsto per le indagini difensive, allorquando queste sono particolarmente gravose e impegnative, e/o urgenti. In particolare, i valori parametrici già stabiliti per la fase di studio e per la fase istruttoria potrebbero essere aumentati del 20%.

Si interviene poi sul giudizio direttissimo e sui procedimenti avanti il magistrato di sorveglianza. Ma proposte concernono anche i parametri utilizzabili nei procedimenti avanti GUP del Tribunale per i Minorenni e avanti il Tribunale per i Minorenni.

Invece, nei processi particolarmente complessi, in relazione al numero degli imputati o delle imputazioni e al numero delle udienze, diverse da quelle di mero rinvio, si richiede che i compensi relativi alla fase istruttoria o dibattimentale siano aumentati, da un minimo di €200,00 a un massimo di €500,00, per ogni ora, o frazione di ora, di attività processuale svolta.

Interventi anche per il subentro nell'attività difensiva e per le procedure Adr. Infine, per i giudizi innanzi alla Corte di cassazione "allorquando le parti depositano, entro e non oltre 5 giorni prima dell'udienza, una memoria ai sensi dell'art. 378 cpc, al difensore è dovuto altresì un compenso corrispondente alla metà di quello previsto per la fase introduttiva del giudizio dalla tabella n. 13".

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