Comunitario e Internazionale

Le Isole Vergini Britanniche aggiunte alla "Black List" Europea

Gli Stati membri sono incoraggiati ad applicare ulteriori gravami fiscali per le transazioni o le entità legate alle giurisdizioni presenti nella black list

di Giuseppe Bellavia

Le Isole Vergini Britanniche sono state aggiunte alla lista nera UE delle giurisdizioni non cooperative in materia fiscale a seguito di una riunione dei ministri delle finanze tenutasi il 14 febbraio 2023. Il Consiglio dell'UE ha annunciato che quattro giurisdizioni, tra cui le Isole Vergini Britanniche, sono state aggiunte alla lista delle giurisdizioni non cooperative per scopi fiscali.

I paesi inseriti nella lista nera potrebbero essere soggetti a diverse disposizioni locali da parte degli Stati membri, anche se nel breve termine l'impatto non dovrebbe essere significativo.

Nel dicembre 2017, il Consiglio dell'UE ha adottato un elenco di giurisdizioni non cooperative per scopi fiscali, disposte in un allegato alle sue conclusioni. L'allegato conteneva una lista nera di giurisdizioni non cooperative ma anche una lista grigia contenente un certo numero di giurisdizioni in relazione alle quali erano state identificate criticità durante il processo valutativo. Quest'ultime annoverate nella lista grigia si sono tutte impegnate a mitigare e risolvere tali problematiche introducendo modifiche rilevanti alla rispettiva normativa fiscale al fine di conformarsi ai criteri imposti dalla normativa comunitaria.

Quando ha pubblicato per la prima volta l'elenco, il Consiglio dell'UE ha accettato di sospendere lo screening dei sistemi fiscali delle giurisdizioni caraibiche colpite dagli uragani nel settembre 2017. Il processo è stato riavviato nel gennaio 2018 e le Isole Vergini Britanniche sono state aggiunte alla lista grigia nel marzo 2018 sulla base degli impegni presi per affrontare le carenze identificate dall'UE.

Il Consiglio ha ora deciso di aggiungere le Isole Vergini Britanniche alla lista nera dei territori fiscali esteri non efficacemente collaborativi con l'UE, insieme a Samoa Americane, Anguilla, Bahamas, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Americane e Vanuatu. Costa Rica, la Federazione Russa e le Isole Marshall sono anche state incluse nell'elenco.

Le conclusioni della riunione affermano che le Isole Vergini Britanniche sono state aggiunte alla lista nera in quanto non presentano la valutazione di 'largamente conforme' da parte del Forum globale per lo scambio di informazioni su richiesta.

Gli Stati membri sono incoraggiati ad applicare ulteriori gravami fiscali per le transazioni o le entità legate alle giurisdizioni presenti nella black list. Inoltre, i finanziamenti del Fondo Europeo per lo Sviluppo Sostenibile non sono disponibili per tali Stati e in futuro potrebbero essere aggiunte ulteriori misure di protezione. In particolare, una riunione dell'ECOFIN del dicembre 2019 è stato raccomandato che almeno una delle misure difensive dovrebbe essere adottata dagli Stati membri a partire dal 2021, come negare la deduzione dei costi e i pagamenti diretti a entità o persone in una giurisdizione presente nella black list; applicare tassi di ritenuta aggiuntivi o maggiori; applicare le regole sulle Controlled Foreign Companies (CFC).

Ad esempio, i Paesi Bassi hanno introdotto misure mirate alle giurisdizioni in black list, tra cui l'applicazione di nuove regole sulle CFC, la negazione del riconoscimento fiscale olandese alle entità in tali giurisdizioni e l'imposizione (dal 2021) di una ritenuta d'imposta sui pagamenti di interessi e royalty verso tali giurisdizioni.

La black list può anche incidere sui requisiti previsti dal meccanismo europeo di divulgazione di informazioni fiscali DAC 6 per segnalare i pagamenti deducibili effettuati a imprese costituite o domiciliate nelle Isole Vergini Britanniche.

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