Civile

Un giudice non professionale comune agli Stati Membri

Continua l'impegno della Magistratura Onoraria Italiana tra tutela dei diritti della categoria e cooperazione internazionale

di Margherita Morelli

Nonostante la pandemia non abbia consentito, per due anni, di organizzare il congresso annuale della Rete Europea delle Associazioni Dei Giudici Laici e Onorari e che si svolge in concomitanza con la festa dell’Europa del 9 Maggio, le associazioni dei magistrati onorari aderenti all’ENALJ hanno continuato incessantemente a mantenere i rapporti con gli omologhi europei mediante scambio di call ed e-mail, per condividere iniziative e informazioni sulla stato della giustizia in genere e della magistratura non professionale negli Stati Membri durante la crisi pandemica nonché condividere buone pratiche. Il Congresso che costituisce l’occasione per celebrare il giorno europeo del giudice laico, istituito a Bruxelles nel maggio 2012, avrebbe dovuto svolgersi a Breslavia lo scorso anno sotto la presidenza Italo-Polacca e l’Agenda era già in cantiere.

Intanto, se da un lato, le associazioni italiane di categoria hanno continuato la loro intensa attività di denuncia anche alle istituzioni europee, delle insostenibili condizioni in cui versa la magistratura onoraria in Italia e nuovi spiragli di una possibile quanto anelata risoluzione si siano aperti con la nomina del Ministro Cartabia al Dicastero di via Arenula, le associazioni italiane aderenti all’ENALJ hanno intensificato le attività di confronto e cooperazione con gli omologhi europei. In tal modo, è stato possibile mantenere anche viva e costante l’attenzione sul percorso di affrancamento della magistratura non professionale dalla condizione di subalternità ed emarginazione a cui, per anni, è stata relegata come la cenerentola del sistema giudiziario. Numerose sono state le attività intraprese portate a compimento o ancora in itinere

 Il Progetto di formazione SELECT
E’ stato avviato il Progetto Select StrEnghten Lay and Honorary Judges European Competencies cofinanziato dalla Commissione Europea, destinato alla formazione transnazionale di 300 giudici laici e onorari provenienti dai vari Stati Membri che inizierà a settembre 2021 con corsi e - learning e in presenza.

Il progetto è stato realizzato da FB Consulting ed elaborato dalla Università Vanvitelli della Campania dipartimento di giurisprudenza, in partneraggio con l’Associazione Nazionale Giudici di pace e UEMC, Union Europeenne des Magistrats Statuant en Matiere Commerciale organizzazione non governativa del Consiglio d‘Europa, il Concilium Schlichtung Berantung Workshop istituto austriaco di consulenza e arbitrato e con il supporto di ENALJ, nell’ambito dell’European Unions’Right Equality and Citizenship Programme (2014.2020). Il Progetto è stato frutto di una intensa attività di collaborazione dei rappresentanti dell’associazione italiana con la FB Consulting a cui sono stati forniti dati, informazioni e contatti raccolti, nel corso degli anni, attraverso l’attività di cooperazione internazionale volta allo scambio di notizie sullo stato e sull’impiego della magistratura laica e onoraria nei vari Stati Membri e proposte per migliorarne le condizioni. I congressi annuali dell’ENALJ a cui i delegati italiani partecipano costantemente con proposte, documenti e importanti iniziative, i numerosi convegni organizzati in Italia e il Congresso annuale di Napoli nell’anno 2018, volti al confronto tra vari sistemi europei, sono stati il motore propulsivo per mantenere costanti i rapporti con le principali associazioni europee che supportano la Rete e consentire di elaborare un progetto di formazione transnazionale innovativo e unico nel proprio genere, volto specificamente alla formazione dei magistrati laici ed onorari.

Il progetto si annovera tra le best practice sulla scia delle Conclusioni a cui è giunto, l’8 marzo 2021 il Consiglio Europeo della Unione che ha espresso una risoluzione sottoscritta alla unanimità, sul rafforzamento dell'applicazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E ed esortando gli Stati membri a valutare ulteriori possibilità di miglioramento della competenza della magistratura e degli altri operatori della giustizia in merito alla Carta… suggerisce che gli Stati membri incoraggino le reti di giudici, di giudici onorari e laici e di altri operatori della giustizia a porre rinnovata enfasi sull'applicazione della Carta a livello nazionale…

Il Consorzio del progetto guidato dalla Università italiana e formato da cinque partner provenienti da Austria, Francia , Belgio, Germania e Italia, ha avviato le attività progettuali a dicembre 2020 ed elaborerà il Manuale SELECT sulla Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E su cui sarà condotta la formazione

Il Piano d’Azione su indipendenza e imparzialità
Grazie alle informazioni ricevute dall’UEMC, è stato possibile anche per l’Italia che attualmente detiene la presidenza e vicepresidenza dell’ENALJ, inviare al Consiglio d’Europa notizie sulla situazione e lo stato di salute della magistratura onoraria Italiana.
È stato richiesto anche alle organizzazioni internazionali non governative del Consiglio d’Europa (INGO) di compilare un questionario come primo passo verso lo sviluppo del Piano d'Azione del Consiglio sull'indipendenza e l'imparzialità della magistratura elaborato nella conferenza che si è svolta a Sofia il 21-22 aprile 2016 e che dando seguito alla raccomandazione CM REC 2010, ha offerto ai ministri della giustizia e ai rappresentanti della magistratura al più alto livello, l'opportunità di fare il punto sulle recenti riforme, identificare le sfide e concordare le misure da adottare. Gli Stati Membri del Consiglio d'Europa sono stati pertanto, invitati a rispondere al questionario sulle azioni intraprese, a livello nazionale, per migliorare l'indipendenza, l'efficienza e la responsabilità dei giudici , descrivendo le misure concrete adottate durante il periodo di attuazione del Piano sul rafforzamento dell'indipendenza e dell'imparzialità del sistema giudiziario, con esempi di misure concrete adottate e possibili soluzioni da adottare anche sulle condizioni di lavoro, compresa sicurezza e responsabilità.

L’occasione è stata propizia per evidenziare l’anomalia della situazione italiana con le possibili inevitabili ripercussioni sull’autonomia e l’indipendenza dei giudici onorari, l’ inefficienza e incapacità del legislatore italiano di offrire, con le riforme in itinere, risoluzioni adeguate che hanno reso necessario l’intervento del giudice europeo. Infine, un rapporto sulle misure adottate dagli Stati Membri sarà preparato da un consulente sulla base delle risposte al questionario ricevute, con particolare attenzione alle principali sfide che devono affrontare e alle possibili soluzioni. L’auspicio è che anche il Consiglio ponga attenzione alla vicenda italiana.

Il premio Robert Shuman e la proposta italiana
In occasione dei 70 anni dalla dichiarazione di Parigi del 9 maggio 1950 , in cui Shuman primo ministro francese, presentò la sua proposta ispirata da Jean Monnet per porre le basi per la creazione graduale di una "federazione europea ", il Centro Europeo Robert Shuman (CERS) per promuovere l’Idea di Europa, ha deciso di istituire dei premi da attribuire agli autori di un testo originale di non più di due pagine e mezzo, scritto nelle tre lingue ufficiali della Unione che proponga un passo in avanti nel progresso dell'Unione Europea, dal 2021 in poi e per i prossimi 70 anni. Il bando è stato pubblicato agli inizi di dicembre 2020, con scadenza il 2 febbraio 2021.I premi in danaro fino a 5.000 euro, sono stati aperti ad autori istituzioni, gruppi o persone fisiche, sono stati assegnati il 9 maggio e i nominativi dei vincitori saranno comunicati a settembre. I membri della giuria presieduta da Jean Claude Junker, composta da politici e accademici, sono stati nominati dal Comitato esecutivo del CERS su proposta di una commissione organizzativa che selezionerà 100 testi più rilevanti che saranno pubblicati a cure del centro in autunno e comunicati a tutte le istituzioni dell’Unione Europea

La proposta italiana intitolata The European Judge of Peace,A Proposal for the Harmonization of Judicial System in Civil matters - Small Claims Procedure -Small cross-border disputes and free movement, non poteva che sostenere un progetto volto alla istituzione di un giudice di pace comune europeo a cui attribuire la competenza a decidere controversie di minore complessità sulla scorta della innovativa intuizione del legislatore italiano. Il riferimento è alle Small Claims procedure introdotte con Regolamento n° 891/07 (modificato con reg n° 2421/15) ) del Parlamento Europeo e del Consiglio, controversie transfrontaliere di modesta entità, commerciali e relative a crediti di valore fino a euro 5.000 per le quali sono state previste norme procedurali comuni per accelerare e garantirne la composizione e altresì, l’attuazione attraverso misure volte al reciproco riconoscimento delle decisioni in materia civile e commerciale e all’utilizzazione di formulari e documenti comuni. La ratio delle proposta presentata alla Commissione del premio si fonda sulla consapevolezza che l’impiego nei sistemi giudiziari europei della magistratura laica e onoraria oltre a essere espressione di civiltà e democrazia, costituisca un elemento divenuto imprescindibile per accrescere il senso dell’Europa. Possa contribuire a favorire la realizzazione dello spazio di giustizia libertà e sicurezza dell’Unione, ad assicurare la libera circolazione delle persone e a offrire un livello elevato di protezione, per dare concreta attuazione all’art. 81 TFUE e sostenere l 'azione dell'Unione Europea nel perseguire gli obiettivi che si prefigge, nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile. Le oggettive difficoltà di armonizzare i sistemi giudiziari europei, non escluderebbero la possibilità di istituire un giudice non professionale comune agli Stati Membri tenuto conto della semplicità della procedura che non richiede particolari professionalità e della possibilità di compilare moduli prestampati facilmente reperibili sui portali europei.

La magistratura onoraria resta ancora in ansia per un giusto riconoscimento da parte dello Stato Italiano che tarda ad arrivare ma si dichiara pronta ad affrontare le nuove sfide che impone l’Europa, con rinnovata consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie potenzialità

 

 

 

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