Lavoro

Da licenziare la cassiera che carica sulla propria carta i punti di clienti del supermercato

Secondo i giudici di merito la lavoratrice non poteva limitarsi genericamente ad affermare che si fosse alzata dalla postazione della cassa

di Giampaolo Piagnerelli

Legittimo il licenziamento della cassiera di un supermercato che carica i punti (per vincere premi) sulla propria carta quando i clienti abbiano dimenticato o non abbiano proprio la tessera. A chiarirlo la sentenza della Cassazione n. 14760/22.

Il ricorso della dipendente
La dipendente ha proposto ricorso contro la sentenza della Corte di merito che ha ritenuto provato che la lavoratrice nei giorni e negli orari oggetto della contestazione disciplinare, era addetta alla cassa e che non bastava affermare genericamente che si fosse alzata dalla postazione della cassa, per essere indenne da ogni responsabilità in ordine ai fatti ai fatti addebitati, ma occorreva dimostrare chi l'avesse sostituita. Sotto questo profilo i giudici di merito non hanno posto l'onere della prova, sulla esistenza della giusta causa, a carico della lavoratrice, ma più semplicemente hanno ritenuto che quest'ultima fosse gravata dall'obbligo di fornire una prova contraria. A tal proposito la Cassazione ha richiamato la sentenza della Corte di merito che ha ravvisato la gravità dei fatti commessi dalla lavoratrice tale da ledere il rapporto fiduciario tra datore e prestatore anche in un'ottica futura. La Cassazione ha concluso per la legittimità della sanzione in funzione anche degli obblighi aziendali discendenti dal particolare rapporto di lavoro esistente tra le parti.

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